Teheran, 25 gen – L’Iran non utilizzerà più il dollaro come valuta di riferimento per le transazioni commerciali. Ad annunciarlo è stato il vice governatore della banca centrale iraniana, Gholamali Kamyab, annunciando il ricorso ad un paniere internazionale, che comprenderà anche l’euro.
“Negli scambi con gli altri paesi, l’Iran ora usa altre monete, inclusi lo yuan cinese, l’euro, il rublo, il won sudcoreano e la lira turca”, ha affermato Kamyab all’agenzia di Stato Tasnim. I rapporti commerciali con la Turchia, peraltro, già da tempo sono regolati nelle rispettive valute. La scelta di Teheran non avrà, per il momento, alcun effetto sulle quotazioni del greggio, il cui prezzo rimane in dollari sia per l’indice Wti che per il Brent.
La misura desta comunque interesse, anche perché il paese persiano non è la prima nazione che sceglie la via dell’affrancamento dal biglietto verde. Negli ultimi anni sono stati numerosi gli esempi in tal senso, a partire dal 2011 con la convenzione bilaterale fra Giappone e Cina per arrivare, ultimo in ordine di tempo, all’accordo fra la stessa Pechino e Mosca.
La progressiva de-dollarizzazione del commercio internazionale ha visto, quest’estate, anche lo schieramento da parte dei Brics: “Stiamo discutendo con la Cina e con i nostri parter del Brics sull’istituzione di un sistema di scambi multilaterali, che permetterà di trasferire risorse da un paese all’altro, se necessario”, aveva spiegato Sergej Glaziev, consigliere economico del presidente Putin.
Filippo Burla