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Mascherine ai bambini, i dubbi della Francia: “La scienza non le consiglia”

by Eugenio Palazzini
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Francia, coronavirus

Roma, 24 apr – Sull’utilità delle mascherine, per evitare contagi, le riserve da parte di molti scienziati permangono. Ciò che risulta senz’altro efficace è il distanziamento sociale, unito all’opportuna igiene personale. Eppure in Italia alcune regioni hanno deciso di distribuire mascherine protettive ai cittadini, rendendole in certi casi obbligatorie al di fuori delle proprie abitazioni. Inutile precauzione oppure strumento in più per bloccare la diffusione del coronavirus? Secondo il ministro della Salute francese, Olivier Véran, a riguardo “da diverse settimane gli scienziati cambiano opinione, quindi anche noi adattiamo la nostra politica“.

“Nessuna raccomandazioni scientifica”

In particolare, Véran ritiene “molto complicato” obbligare i bambini a indossare le mascherine e dunque serve cautela visto che in questo senso non esistono “raccomandazioni scientifiche”. Intervistato da France Inter sulla riapertura delle scuole in Francia, il ministro della Salute ha specificato che dal suo punto di vista è “molto complicato chiedere a un bambino di 10 o 11 anni, alle elementari, di portare una mascherina tutto il giorno, all’interno, all’esterno, di giocare nel cortile di ricreazione quando ci sono più di 30 gradi”. Quindi, per evitare questo problema alle porte, Véran ritiene che si debba semmai “insistere nei comportamenti anticontagio, lavarsi le mani, tossire nel gomito”, perché appunto “non c’è nessuna raccomandazione scientifica che dica di far indossare mascherine ai bambini”.

Mascherine introvabili

Intanto l’Eliseo ha annunciato che le scuole in Francia riapriranno dall’11 maggio, ma il ritorno in aula degli studenti avverrà su “base volontaria” dei genitori. Dunque nessun obbligo specifico. Il presidente Macron ha detto che in ogni caso nella fase 2 “bisognerà probabilmente imporre l’uso della mascherina nei trasporti pubblici”. Anche oltralpe insomma non c’è molta chiarezza su come regolarsi nel periodo di parziale “ritorno alla normalità”. In Francia tra l’altro le mascherine pare siano più introvabili che in Italia e anche per questo migliaia di sarti hanno annunciato di volersi unire alle imprese per cucirle e poi distribuirle (gratuitamente) alla popolazione. Un’iniziativa denominata “Mascherine per tutti”. Nel frattempo la segretaria di Stato all’Economia, Agnès Pannier-Runacher, ha annunciato oggi che il governo di Parigi provvederà a una prima distribuzione di mascherine ai cittadini a partire dal 4 maggio.

Eugenio Palazzini

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2 comments

Sergio Pacillo 25 Aprile 2020 - 8:21

In Italia stiamo provvedendo ad istituire
una Commissione tecnico-scientifica, che ha come unico compito quello di decidere l’uso obbligatorio delle mascherine.

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Fabrizio 25 Aprile 2020 - 9:16

Per gli schiavi non contagiosi la maschera amuleto è dannosa, dà ipercapnia e porta umidità e germi alla bocca.
Con lo schiavo contagioso di ebola la museruola è nociva, ci vuole una tuta scafandrata BSL4 con bombole d’aria.
Se lo schiavo resta detenuto non corre il pericolo di essere infettato dai liberi che escono a fare gli anticorpi che bloccano le epidemie.
I bambini non si ammalano di corona quanto per mancanza di sole, movimento, gioco, contatti umani e scuola.
Un app di regime non saprà mai se lo schiavo ha una infezione ma può farlo arrestare a piacere con un tampone che dà l’80% di falsi positivi.
Analizzando la app pare che si prenda ogni consenso di nascosto, anche WIFi, GPS e BT, spii ogni attività anche politica, chi la gestisce può cambiare in remoto e bloccare lo stato di salute dello schiavo costringendolo a quarantena senza appello.
Vivere è pericoloso, siate schiavi, non contaGIOIOSI!

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