Roma, 16 mag – Restiamo neutrali, ma è colpa di Putin se la Nato si sta allargando. E’ quanto, in soldoni, fatto sapere dal governo austriaco. Come noto non tutti i Paesi europei fanno parte dell’Alleanza atlantica o hanno annunciato di volervi aderire a stretto giro. Emblematico, al riguardo, è appunto caso dell’Austria. Adesso però, con l’espressa volontà di Finlandia e Svezia di dotarsi dello scudo Nato – processo che in ogni caso richiederà alcuni mesi, necessitando del via libera da parte di tutti gli Stati membri in molti casi anche previa approvazione parlamentare – molti osservatori si chiedono cosa intende fare il governo di Vienna. Posto che ovviamente la distanza dalla Russia genera all’Austria meno preoccupazioni, rispetto a quelle delle nazioni scandinave, una prima risposta al quesito è arrivata stamani, tramite il ministro austriaco per gli Affari europei e internazionali, Alexander Schallenber.
Nato, l’Austria: “Restiamo neutrali, ma Putin l’ha resa più rilevante”
“Noi austriaci non siamo parte della Nato. Rispettiamo completamente il fatto che Svezia e Finlandia stiano pensando di farne parte, cosa che forse avverrà velocemente, ma è una loro decisione. L’Austria continuerà ad essere neutrale”, ha detto Schallenberg poco prima di entrare ai lavori del Consiglio Affari esteri dell’Unione europea. In ogni caso, la decisione di Helsinki e Stoccolma “è un segnale forte per il presidente russo: lui ha reso la Nato più rilevante e ha ottenuto che altri Paesi si uniscano alla Nato. Quindi questa strategia gli si sta ritorcendo contro”, ha precisato il ministro austriaco.
Una lettura destinata senz’altro a far discutere, eppure essenzialmente corretta. Perché l’attacco all’Ucraina ha completamente ribaltato la percezione dell’opinione pubblica sia in Finlandia che in Svezia, inducendo i rispettivi governi a compiere un passo fino a tre mesi fa mai davvero preso in considerazione. L’Alleanza atlantica, da molti data quasi per morta negli ultimi anni – si vedano in particolari le considerazioni del presidente francese Macron – è difatti resuscitata d’un tratto, tornando in auge e assumendo un ruolo centrale come mai dai tempi della Guerra Fredda. Un clamoroso boomerang per Putin: dallo scongiurare l’entrata dell’Ucraina nella Nato, rischia di ritrovarsi adesso con altre due nazioni vicine alla Russia nell’Alleanza atlantica, una confinante e l’altra affacciata sull’exlave di Kaliningrad.
Eugenio Palazzini
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