Roma, 3 mag – La Russia commenta le parole di Emmanuel Macron e di David Cameron sulla possibilità dei Paesi occidentali di intervenire direttamente in Ucraina. Lo fa per il tramite del solito portavoce Dmitry Peskov, ma la fonte è ovviamente Vladimir Putin. E il contenuto, purtroppo, è prevedibile.
“Rischiamo l’escalation”: la Russia “stigmatizza” Macron
La Russia si infiamma sul “nulla può essere escluso perché siamo di fronte a chi non esclude nulla” di Macron. Come per dire il vero si infiammano – di timori soprattutto – in tanti, per lo meno quelli che si stanno rendendo conto di cosa stia succedendo. Per Peskov, interpellato dai giornalisti, “le dichiarazioni sono molto gravi e pericolose”, per poi aggiungere che: “si tratta di escalation di tensione attorno al conflitto ucraino, che potrebbero potenzialmente rappresentare un pericolo per l’intera architettura di sicurezza europea”. Per riavvolgere un attimino il nastro, il presidente francese aveva espresso il suo pensiero in questo modo, affermando che “se i russi dovessero sfondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina – cosa che oggi non avviene – dovremmo legittimamente porci la domanda”. E la domanda è, ovviamente, riguardante l’intervento. Aggiungendo anche che “se vogliamo costruire un concetto strategico efficace e credibile di difesa congiunta le armi nucleari devono essere incluse nel dibattito”.
…e ci si mette anche David Cameron
Non bastava l’ardire del presidente francese, anche il ministro degli Esteri britannico segue una linea non dissimile. David Cameron non era stato parimenti “leggero” asserendo che Kiev “ha il diritto” di attaccare Mosca “anche con le nostre armi”. Insomma, ulteriore benzina sul fuoco. In un quadro che si fa sempre più teso.