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Per gli Usa l’Ucraina nella Nato è questione delicata: ecco perché la Casa Bianca frena

by La Redazione
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Roma, 10 lug – Gli Usa frenano sull’Ucraina nella Nato. Frena il presidente Joe Biden, alla guida di un Paese che sulla questione si comporta in modo altalenante ma quando si tratta di spingere sul definitivo acceleratore preferisce fermarsi. Aggiungeremmo noi: per fortuna.

Gli Usa e l’Ucraina nella Nato

Prima dello scoppio della guerra la Nato aveva incluso l’Ucraina nella politica della cosiddetta “porta aperta” fin dal 2008, per poi ribadire la posizione nel decennio successivo, anche dopo lo scoppio della guerra nel Donbass. Al di là delle dichiarazioni di poco precedenti al 24 febbraio del 2022 (il giorno dell’attacco russo) in cui si definiva l’ingresso di Kiev “non in agenda”. Una definizione quest’ultima che può voler dire tutto e niente: non essere in agenda ora non significa non esserlo “poi”, e il “poi” può essere anche immediato. In ogni caso, l’ingresso dell’Ucraina nei documenti Nato lascia poco spazio alle interpretazioni, quanto meno sugli intenti dell’Alleanza Atlantica. Volodymyr Zelensky, dal canto suo, ha avuto un atteggiamento altrettanto altalenante: poco dopo lo scoppio del conflitto aveva dichiarato un forfait ufficiale alle mire di entrare nell’alleanza medesima, successivamente aveva di nuovo cambiato posizione.

Ora Joe Biden sembra fare lo stesso: il presidente americano in viaggio in Europa sembra essere intenzionato a ribadire il no – almeno per il momento – all’ingresso di Kiev, dopo che qualche settimana fa si era espresso in modo rigoroso sul percorso “non accelerato” di un’eventuale adesione ucraina nel Patto Atlantico. Durerà quattro giorni il “tour” del presidente, cominciando proprio oggi con l’incontro con il premier britannico Rishi Sunak. Martedi e mercoledì, l’incontro Nato dove sarà presente anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Washington non vuole uno scontro diretto con Mosca

Washington non vuole uno scontro diretto con Mosca e Mosca non vuole uno scontro diretto con Washington. Un’evidenza ribadita a più riprese in questo anno e mezzo, nonostante i continui attriti e i rischi di incidenti aumentati – come è logico – in maniera esponenziale. Nel disastro del conflitto che sconvolge l’Europa, questa è forse l’unica buona notizia che continua a mantenersi “sulla stessa linea” senza sconvolgimenti. Anzi, con ulteriori posizioni che ne ribadiscono la forza. Joe Biden – o chi per lui – sa perfettamente l’ovvio: fare entrare l’Ucraina nella Nato durante il conflitto significa entrare direttamente in guerra con il Cremlino, come è ovvio che sia da statuto ufficiale dell’Alleanza.

Alberto Celletti

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