Roma, 25 ott – Se in Europa la violenza politica è ormai pressochè in letargo, fatta eccezione per le solite scintille innescate a comando dalla galassia estremista della sinistra, lo stesso non si può certo dire del Sud America. In particolare, in Brasile, la violenza politica da tempo si è infiammata e riguarda gli stessi politici. Contro chi? Direttamente contro lo Stato e le forze dell’ordine. Un politico brasiliano è stato infatti tratto in custodia dopo aver lanciato granate contro agenti di polizia. E’ successo a Rio de Janeiro dove i poliziotti erano andati a casa dell’ex deputato brasiliano per arrestarlo.
Chi è Roberto Jefferson?
Nato il 14 giugno del 1953, Roberto Jefferson Monteiro Francisco è un politico brasiliano di vecchio corso. La sua carriera politica inizia ufficialmente nel 1971, quando entra a far parte del partito democratico MDB. Nel 1979 passò al Partito Progressista (PP), salvo poi lasciarlo nel 1980 e unirsi al Partito Laburista Brasiliano (PTB), che suo nonno contribuì a formare nel 1945. Già nel 1993, Jefferson è stato indagato per corruzione nella commissione per il bilancio del Congresso. Nel 1999 è diventato leader del partito PTB alla Camera dei Deputati brasiliana fino al 2002 e, nel febbraio 2003, il PTB lo ha eletto presidente nazionale. Nel 2005 è stato coinvolto in un altro scandalo di corruzione relativo al Correios , l’ amministrazione postale brasiliana. Lo scandalo aveva coinvolto decine di parlamentari della coalizione di governo e due ministri, provocando l’incriminazione di quaranta persone per il loro presunto ruolo in uno dei più grandi scandali di corruzione del Paese degli ultimi anni. L’espulsione dal Congresso il 14 settembre 2005, gli ha impedito di essere eletto a qualsiasi carica pubblica fino al 2015. Nel 2016 è stato rieletto leader del PTB. Nel marzo 2021 Jefferson ha pubblicato un post su Instagram accusando gli ebrei di sacrificare bambini, attirandosi massicce critiche da parte delle organizzazioni ebraiche. Anche a causa della denuncia della Confederazione israelita brasiliana, il 13 agosto 2021 Jefferson è stato arrestato con l’accusa di aver attaccato la democrazia. Dal 24 gennaio 2022, Roberto Jefferson si trovava agli arresti domiciliari.
Granate contro la polizia
La scorsa domenica, alla vista degli agenti arrivati nuovamente per arrestarlo, Roberto Jefferson ha da prima inveito contro essi per poi passare dalle parole ai fatti. Spari di arma da fuoco e lancio di granate, come un Joe Rambo brasiliano il politico ha ferito due poliziotti prima di arrendersi. L’ex leader del PTB, ha sparato una serie di colpi con un fucile, mandando in frantumi il parabrezza di un’auto della polizia, per poi lanciare l’ordigno bellico. I due ufficiali sono stati feriti dalle schegge di una granata scagliata da Jefferson a Comendador Levy Gasparian, località a nord della capitale dello stato Rio de Janeiro. A far scattare la furia del politico, è stata la decisione di un giudice della Corte Suprema che ne aveva ordinato la detenzione per aver insultato un magistrato. Jefferson era già agli arresti domiciliari per averla minacciata e, a questo punto, ha pensato di caricare per bene la dose. Da quanto si apprende, il politico ribelle ha violato innumerevoli volte gli arresti domiciliari, insofferente alle misure di custodia inflittegli. Ultimamente le tensioni politiche sono alte in Brasile, soprattutto in vista del ballottaggio presidenziale che si terrà domenica tra Bolsonaro e l’ala sinistra Luiz Inácio Lula da Silva.
Andrea Bonazza