Roma, 12 set – Come tante altre nazioni africane anche l’Etiopia sta puntando sulle fonti rinnovabili per soddisfare il suo fabbisogno di energia. A differenza di altri, però, intende anche produrne abbastanza da poterne esportare. A tale proposito il governo di Addis Abeba ha già da tempo varato un piano di investimenti decennale per un valore di 40 miliardi di dollari per costruire in Etiopia 71 centrali rinnovabili. Di queste, 16 sono centrali idroelettriche, 24 eoliche, 17 geotermiche e altre 14 solari. Ciò permetterà al Paese di diventare il leader africano nel settore.
L’Etiopia delle rinnovabili
L’impegno da parte dell’esecutivo fa parte di un piano per aumentare la potenza installata dagli attuali 4200 fino a ben 37mila MW entro il 2037.Tra questi progetti il più famoso e controverso è quello della Grand Ethiopia Renaissance Dam: una gigantesca diga da 6mila MW di potenza idroelettrica, la cui realizzazione ha causato tensioni con Egitto e Sudan perchè potrebbe ridurre il flusso del fiume Nilo.
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I fondi per costruire queste nuove centrali verranno erogati, tra gli altri, dalla Banca Mondiale, dalla Banca Africana di sviluppo e da numerosi investitori sia pubblici che privati. La società saudita Aqua Power Company realizzerà ad esempio due campi solari mentre l’emiratina Amia Company costruirà un parco eolico. Trattative sono in corso per la realizzazione degli altri siti in cantiere.
L’Etiopia già oggi consuma meno elettricità di quanto ne riesca a produrre, consentendo alla nazione del corno d’Africa di esportare il suo surplus ai confinanti Gibuti e Sudan per il non indifferente valore di 100 milioni di dollari. Nel futuro prossimo venderà anche in Sud Sudan, Uganda, Ruanda, Tanzania e Yemen.
Giuseppe De Santis
1 commento
Egregio G.De Santis, i corsi d’ acqua dolce conflittuali non ci suggeriscono nulla di più interessante? Tipo il più forte prende? Sempre e comunque. L’ idrogeografia politica quanto inciderà sul futuro? Una delle chiavi di lettura fondamentali è lì.