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Siria, l'Opac smaschera la bufala: "Nessuna traccia di gas nervino a Douma" (e noi lo avevamo già dimostrato)

by La Redazione
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Damasco, 9 lug – Che l’ennesima crisi dei gas lanciati in Siria dal feroce dittatore sulla cittadina di Douma fosse l’ennesima fake news era apparso chiaro fin da subito, quando i “Ribelli Democratici” hanno mostrato l’ordigno: una bombola di gas industriale malamente abborracciata con un cappello metallico e ridicoli governali in lamiera. Lavoro da fabbro di paese. Immediatamente i media mainstream internazionali avevano gridato al raccapriccio per l’inumano attacco coi gas, esibendo poveri bambini morti (e speriamo non li abbiano uccisi apposta) per invocare la “rappresaglia”.

Ieri gli esperti dell’OPAC (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, premiata con il nobel per la Pace nel 2013) dicono nel loro rapporto preliminare di non aver trovato prove di attacchi chimici da parte dell’esercito regolare siriano contro la città di Douma, alla periferia di Damasco.

Purtroppo il 9 aprile, due giorni dopo l’attacco inumano dimostrato con la bombola fatta dal fabbro del paese, le “Forze del Bene” avevano fatto la loro rappresaglia radunando una poderosa flotta, lanciando un centinaio di missili da crociera Cruise e distruggendo un edificio, un centro di ricerca universitario. 100 missili per un solo edificio? Sì, perchè la contraerea, armata evidentemente dall’altro feroce dittatore Vladimir Putin ha permesso di neutralizzare buona parte dei missili.

Già il 10 aprile si è capito che anche la rappresaglia delle “Forze del Bene” era stata una pagliacciata, vedendo le immagini scattate dai cittadini di Damasco che mostravano i Cruise “alti nel cielo”. E la chiave è in “alti”. Chiunque abbia una minima conoscenza della materia sa benissimo che l’unica difesa dei Cruise è rappresentata dalla bassissima quota di volo, che non permette ai radar di terra di inquadrarli e quindi abbatterli. Vederli volare “alti” con la scia del motore in bella vista significa “abbatteteli”, sia con sistemi contraerei a guida radar sia all’infrarosso. Poi almeno un palazzo lo dovevano distruggere per alimentare la narrazione con mille inquadrature delle stesse macerie. Era già successo con la rappresaglia per i presunti gas a Khan Saykhun: di 54 Cruise Tomawhak americani solo uno aveva colpito un hangar in cemento, ma in quel caso è più logico pensare che ad abbatterli siano stati i caccia Sukhoi 35 dotati di missili AA-10 Alamo e dai sistemi da guerra elettronica terrestri Krasukha-4.

Comunque benissimo: significa che né il famoso Occidente né Putin hanno intenzione di farsi la guerra e, a scanso di equivoci, i Cruise li facciamo abbattere direttamente da Assad. Resterebbe da chiarire su questo coordinamento fra i Ribelli Democratici e i media mainstream occidentali che subito si bevono qualsiasi baggianata e tentano di far scoppiare in Siria una guerra fra gli USA e la Russia. Perchè non si capisce come giornalisti esperti e pagatissimi non sappiano distinguere un ordigno chimico da una bombola del gas. Data per scontata la classica risposta “Io di cose tecniche non capisco niente” almeno domandassero a qualche fabbro o venditore di bombole.

Luigi Di Stefano

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