Roma, 28 dic – Israele bombarda ancora il territorio siriano e lo fa stavolta colpendo il porto di Latakia, molto vicino alla base russa di Hmeimim. Un dettaglio, quest’ultimo, tutto tranne che trascurabile. Ma andiamo con ordine.
I raid israeliani in Siria
Dall’inizio della guerra in Siria, le forze armate di Tel Aviv hanno effettuato regolarmente raid, prendendo di mira di tutto: aeroporto di Damasco, zone di confine, soldati di Hezbollah, milizie sciite, depositi di armi. Una certosina violazione della sovranità territoriale della Siria, senza che a livello internazionale si siano mai levate voci di condanna. Il porto di Latakia, fino a qualche settimana fa, non sembrava però rientrare negli obiettivi principali di Israele. Tutto è cambiato d’un tratto lo scorso 7 dicembre, con il primo raid compiuto contro installazioni strategiche della città costiera siriana. Venti giorni dopo, ecco il secondo attacco.
Israele attacca il porto di Latakia
“Verso le 3:21 di martedì 28 dicembre 2021, il nemico israeliano ha effettuato un attacco aereo con diversi missili lanciati dal Mar Mediterraneo, colpendo il parco container nel porto commerciale di Latakia”, scrive l’agenzia stampa siriana Sana, citando fonti militari. L’attacco ha causato incendi al porto e ingenti perdite di materiali: soprattutto pezzi di ricambio per veicoli. Stando a quanto riferito dal maggiore Muhannad Jaafar, comandante dei Vigili del Fuoco di Latakia, le squadre antincendio sono al lavoro per domare gli incendi. Non si registrano vittime, ma il corrispondente dell’agenzia Sana a Latakia riporta che l’ospedale Al-Nada e alcuni edifici e negozi adiacenti al porto, sono stati danneggiati dai missili israeliani. Diversi video, pubblicati sui social, mostrano le esplosioni causate dall’attacco di questa notte.
https://twitter.com/i/status/1475646201978572807
#Latakia, #Syria
Clearer view of blasts caused by #IAF 🇮🇱 airstrikes. pic.twitter.com/HWrnFK97f0— Aleph א (@no_itsmyturn) December 28, 2021
Alta tensione con la Russia
Come detto però gli attacchi contro il porto di Latakia rischiano di esacerbare una tensione che va ben oltre lo scontro tra Damasco e Tel Aviv. Aspetto ben evidenziato stamani anche dai media israeliani. “Per anni, Israele ha evitato di condurre attacchi contro il porto di Latakia a causa della grande presenza di forze russe nelle vicinanze, nonostante sospetti che l’Iran abbia utilizzato il terminal per assicurare munizioni ai suoi delegati nella regione, in particolare il gruppo terroristico libanese Hezbollah”, scrive il Times of Israel.
Come quasi sempre accade in questi casi, le forze di difesa israeliane non hanno commentato le notizie che giungono dalla Siria. Un silenzio “strategico” che di solito si traduce facilmente con tacita ammissione di responsabilità. Della serie: “Siamo stati noi ma non lo diremo mai”. A maggior ragione adesso che i missili israeliani sono caduti a due passi da una base russa, cosa ovviamente tutt’altro che gradita a Mosca.
Eugenio Palazzini
1 commento
La russia deve rispondere al fuoo, prima o poi israele li obbligherà, comunque a farlo, perhè aspettare?, dando limpressione di debilità?, Paura?, se israele bombarda, deve essere bombardata, sono molti gli anni che si susseguono questi criminali bombardamenti, con il mafioso silenzio dei mezzi di omuniazioni di tutto l’oidente. Russia, se ci sei batti un colpo.