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Spagna, il socialista Sanchez getta la spugna: elezioni anticipate il 28 aprile

by Adolfo Spezzaferro
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Madrid, 15 feb – La Spagna tornerà al voto il 28 aprile. Dopo la bocciatura della legge di Bilancio da parte del Parlamento, con i voti dei partiti di centrodestra Pp e Ciudadanos e degli indipendentisti catalani, il premier socialista Pedro Sanchez oggi ha annunciato la data delle elezioni generali anticipate durante il consiglio dei ministri.

Sanchez aveva tentato invano di trovare un accordo in Parlamento per scongiurare il voto anticipato ma la situazione è precipitata con la rottura dei contatti con i partiti indipendentisti catalani: a quel punto i rappresentanti di Esquerra Republicana (sinistra) e PdCat alle Cortes (centrodestra) hanno annunciato il loro veto alla legge di Bilancio presentata dal governo socialista.

E per la prima volta, i partiti separatisti catalani hanno votato come le forze dell’opposizione di centrodestra: Ciudadanos e Pp.

Il governo si è scontrato con il rifiuto della Finanziaria più sociale del nostro Paese“, ha detto Sanchez nella dichiarazione ufficiale dal Palazzo della Moncloa. “La scelta era continuare a governare con una legge di bilancio che non è nostra e non risponde alle esigenze sociali nostro paese, oppure impegnare tutti gli sforzi e l’energia collettiva nelle grandi trasformazioni che vogliamo. Fra il non fare nulla o convocare le urne e dare la parola agli spagnoli, ho scelto la seconda”.

La campagna elettorale è già nel vivo: domenica scorsa le formazioni di destra del Paese hanno portato in Plaza de Colón, a Madrid, circa 200 mila persone per chiedere le dimissioni di Sanchez. Il premier socialista, dal canto suo, ha invece in programma per domani un primo comizio in piazza a Siviglia.

Quelle del 28 aprile in Spagna saranno le terze elezioni politiche in meno di quattro anni. Chissà se stavolta l’instabilità cederà il passo a una coalizione o a una forza in grado di governare.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Gennaro 15 Febbraio 2019 - 1:05

Tutti fanno rivoluzioni alzando la voce… Ma gli italioti no… Aspettano… Aspettano che altri cambino il loro futuro, così rimarranno sempre fottuti.

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