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Terza dose? No grazie. Anche l’Ema dice che per adesso non serve

by Adolfo Spezzaferro
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Amsterdam, 15 lug – Terza dose di vaccino: al momento per l’Ema “è troppo presto per dire se e quando sarà necessaria una dose di richiamo” contro il Covid. A chiarirlo è Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali.

Terza dose vaccino: per l’Ema per adesso non è necessaria

Per quanto riguarda una terza dose di vaccino anti-Covid “non ci sono ancora sufficienti dati dalle campagne di vaccinazione e dagli studi in corso per capire quanto durerà la protezione del vaccino”, precisa Cavaleri. Il farmacologo specifica che l’Ema attende anche “aggiornamenti considerando la diffusione delle varianti“. Pertanto, allo stato attuale, l’Agenzia europea è in linea con le autorità sanitarie Usa che hanno stoppato la corsa al terzo vaccino da parte di Pfizer, affermando che per adesso gli americani sono sufficientemente protetti con due dosi.

“Un ciclo vaccinale completo protegge anche dalla variante Delta”

“I dati preliminari suggeriscono che un ciclo completo dei vaccini contro il Covid-19″ approvati in Europa, ossia quelli prodotti da Pfizer-BioNTech, Moderna, Johnson&Johnson e AstraZeneca, basta per “fornire una protezione adeguata contro la variante Delta“, spiega Cavaleri. “I quattro vaccini anti-Covid autorizzati in Ue forniscono un’alta protezione contro tutte le varianti in circolazione, soprattutto contro la malattia grave e l’ospedalizzazione“, ribadisce.

L’Agenzia Ue preme per far vaccinare tutti il prima possibile

Il responsabile vaccini dell’Ema poi avverte che “data la rapida diffusione della variante Delta altamente contagiosa, è estremamente importante vaccinare il maggior numero possibile di persone in Europa” e “le persone dovrebbero completare il ciclo di vaccinazione il prima possibile, entro l’intervallo raccomandato“. Come se non bastasse, oltre al solito appello a vaccinarsi tutti, l’Agenzia riparte in quarta anche con i minori. Infatti sta “valutando la richiesta di estendere l’uso del vaccino Spikevax” sviluppato da Moderna “ai giovani di età compresa tra i 12 e i 17 anni” e si aspetta di “giungere a una decisione alla fine della prossima settimana”.

“Piccolo rischio di miocardite e pericardite con Pfizer e Moderna”

Infine, sul fronte dei possibili effetti collaterali dei vaccini, “l’Ema ha concluso che esiste un piccolo rischio di miocardite e pericardite dopo la vaccinazione con Comirnaty (BioNTech-Pfizer) e Spikevax (Moderna). Le informazioni sul prodotto verranno aggiornate per includere la miocardite e la pericardite come effetti collaterali molto rari di questi vaccini”, annuncia Cavaleri.

Adolfo Spezzaferro

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