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Ucraina e Nato, le rassicurazioni di Stoltenberg sono lettera morta (per ora): ecco perché

by Alberto Celletti
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Ucraina Nato

Roma, 13 lug –  L’Ucraina torna dal vertice della Nato con tante rassicurazioni ma poca concretezza riguardo a un eventuale ingresso di Kiev nell’Alleanza Atlantica. Volodymyr Zelensky ostenta sicurezza, così come lo fa Jens Stoltenberg, ma la realtà è molto più intricata di quanto non dicano le dichiarazioni ufficiali.

Ucraina e Nato, vicini e lontani

Si potrebbe definire così una situazione che è in realtà legata al profondo stallo. Quanto meno se si bada alla ciccia, che dovrebbe in teoria consistere in un’adesione dell’Ucraina alla Nato vista da tutti come decisamente improbabile se non addirittura impossibile, al momento. Come riporta Tgcom24, il presidente ucraino Zelensky comunque si dichiara soddisfatto del vertice: “Stiamo tornando a casa con un buon risultato per il nostro Paese e, cosa molto importante, per i nostri guerrieri. Un buon rafforzamento di armi”. Le dichiarazioni, scritte su Telegram dopo l’incontro con Biden e gli altri leader occidentali, proseguono così: “È molto importante: per la prima volta dall’indipendenza, abbiamo costituito una base di sicurezza per l’Ucraina nel suo cammino verso la Nato. Si tratta di garanzie di sicurezza concrete, confermate dalle sette principali democrazie del mondo. Mai prima d’ora abbiamo avuto una tale base di sicurezza, e questo è il livello del G7″.

Perché le parole di Zelensky non hanno molta sostanza

Il capo del governo di Kiev parla di Nato ma in buona sostanza porta a casa nuovi rifornimenti di armi. I quali, per carità, un significato politico lo hanno eccome, ma sono ben lontani dall’avvicinamento all’alleanza quasi proclamato dallo stesso Zelensky. Il presidente americano Joe Biden, da Vilnius, non fa altro che rinnovare il “solito” punto, ovvero il sostegno di armamenti, punto che fino ad oggi non è mai stato in discussione: “Valuterò missili a più lungo raggio di quelli mandati finora”. Il che rappresenta un cambiamento qualitativo forse, ma non altro. La ragione è sempre la solita: Washington, come Kiev, sanno perfettamente che un’adesione durante la guerra significherebbe, per gli Usa, entrare in conflitto diretto con Mosca. E nessuno, almeno per ora, ne ha l’intenzione.

Alberto Celletti

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1 commento

Germano 13 Luglio 2023 - 12:23

I pagliacci della NATO sanno benissimo che questo soggetto non gode del minimo sostegno o credibilità da parte dei comandanti militari e di ciò che resta dei politici di Kiev e che prima o poi saranno loro a porre fine a questo verme mantenuto da Israele.

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