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Chi chiede l’esame di antifascismo alla Meloni è già pronto a non promuoverla

by Adriano Scianca
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antifascismo Meloni, FdI

Roma, 7 ott – «Fare i conti col fascismo». È l’ossessione eternamente ritornante dell’antifascismo militante, che, del resto, se non ci fosse un fascismo con cui fare i conti, vedrebbe venir meno la sua ragion d’essere. La Meloni deve fare i conti col fascismo. Salvini deve fare i conti col fascismo. L’Italia tutta deve ancora fare i conti col fascismo. Peccato che coloro che chiedono di fare questi conti col fascismo sono anche quelli per cui i conti non torneranno mai.

La Meloni e l’esame di antifascismo

Dopo l’inchiesta di Fanpage, ora l’attenzione si concentra sul pieno di preferenze fatto a Roma da Rachele Mussolini, colpevole del reato di cognome. Oggi, sul Corriere della Sera, Massimo Gramellini prendeva spunto dall’exploit di donna Rachele Jr. per invitare la leader di FdI a sbarazzarsi del «legame ambiguo col fascismo» così come gli eroi di Tolkien si sbarazzarono dell’anello. Ovviamente Giorgia Meloni è libera di fare le riflessioni che ritiene opportune sul fascismo e saranno poi i suoi militanti ed elettori a far sapere se gradiscano o meno l’operazione. Il punto debole dell’analisi di Gramellini, e di tutti quelli che hanno ritirato fuori lo stesso refrain in queste ore, è però quello di spacciare un ricatto morale permanente per un gesto che, una volta compiuto, chiuderebbe definitivamente la questione. Detto in altre parole, e quali che siano le sue personali opinioni e azioni sull’argomento, la Meloni non uscirà mai dal cono d’ombra del fascismo, semplicemente perché quell’ombra è agitata artificiosamente proprio da coloro che chiedono strappi a FdI.

Nessuno la assolverà davvero

Se domattina la Meloni cacciasse 50 reprobi dal suo partito, facesse una conferenza stampa per rinnegare tutto il rinnegabile, con i vari pellegrinaggi di rito, non si toglierebbe alcun peso: dopodomani la stampa mainstream starebbe di nuovo qui a parlare della ducetta della Garbatella. Parliamoci chiaro: davvero gente che ha dato del fascista a Renzi (ricordiamo ancora un pezzo sull’Unità che paragonava la rottamazione allo squadrismo) potrà mai «assolvere» Giorgia Meloni? Tutto questo, si badi, viene detto mettendo tra parentesi la macro questione dell’attualità o meno del fascismo e del senso che può avere oggi rifarsi a quell’esperienza. Qualsiasi riflessione sull’argomento, quali che ne siano gli esiti, ha senso solo se viene compiuta prescindendo completamente da qualsiasi speranza di captatio benevolentiae antifascista. Che, in ogni caso, non avverrà.

A cosa serve la “legittimazione”?

Bisognerebbe del resto distinguere tra «essere fascisti» e «non essere antifascisti». Sembra uno scioglilingua, ma è una questione sostanziale. FdI non è un partito fascista, il suo percorso, i suoi programmi, i suoi riferimenti lo testimoniano chiaramente e non sarà certo qualche stretta d’avambraccio o qualche barzelletta carpita con l’inganno a trasformare quel movimento nel Pnf. Piaccia o non piaccia, è così. Il fatto che FdI non sia fascista non significa però che debba diventare antifascista. C’è uno scatto politico, culturale, diremmo quasi antropologico in più che sarebbe esiziale compiere. Essere antifascisti oggi significa solo ancorarsi al cuore dell’ortodossia ideologica vigente, del conformismo più triviale. Anche solo tentare di accreditarsi come tali significa avallare dei meccanismi di legittimazione, ammettere la validità e l’autorevolezza di un pensiero e di un sistema di potere. Senza peraltro ottenere nulla in cambio, perché, le possibilità di essere ammessi al club sono nulle.

Adriano Scianca

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3 comments

massimo 7 Ottobre 2021 - 6:58

Il pezzo è molto chiaro ed esplicito, questa storia va chiarita una volta per tutte, se guardiamo la destra Italiana, è chiaro che ha un a discendenza Fascista, quindi come pretendono questi signori che sia negata, e veramente credono che negandola scomparirà? Ma si ricordano le loro origini? Se domani li costringessimo ad essere ANTICOMUNISTI? ( che fra l’altro non mi dispiacerebbe) Ma quello che ancora mi stupisce è il buonismo di questi personaggi che adorano l’immigrazione incontrollata pur che sia, i diritti dei gay e demonizzano chiunque non la pensa come loro, sono antifascisti, no vax, anti tutto, tutte le ipocrisie che pensano benefiche spariscono dietro un ANTI, a queste persone manca una cosa sola, il rispetto delle idee.

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Prof. Massimo Sconvolto 8 Ottobre 2021 - 3:45

Ma come?

Si è pure iscritta all’Aspen Institute!

Non basta come dimostrazione di “paraculismo” pro capitalista?

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Alla destra non servono “passaporti di presentabilità”: ecco perché rincorrere la sinistra è perdente - 9 Ottobre 2021 - 5:14

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