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Comunali, centrodestra in alto mare su Milano. Gualtieri opziona il ballottaggio a Roma

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 10 giu – Se a Roma il centrodestra alla fine ha trovato la quadra sul ticket Michetti-Matone per la corsa al Campidoglio, è ancora in alto mare per il candidato sindaco di Milano. Intanto Gualtieri del Pd si dice sicuro di andare lui al ballottaggio con Michetti, tagliando fuori dalla corsa la “sindaca” Raggi, improvvidamente ricandidata, e Calenda, che punta ai voti del centrosinistra in solitaria. E’ questo il quadro attuale per le Comunali che si terranno in autunno nelle grandi città, da Roma a Napoli, da Milano e Torino a Bologna.

A Roma il centrodestra punta sul ticket Michetti-Matone per battere Gualtieri del Pd

A Roma Enrico Michetti, presentato da Giorgia Meloni come il “Mr. Wolf dei sindaci” (ma decisamente poco noto nella Capitale), e l’ex pm Simonetta Matone come vice sono i due candidati del centrodestra scelti per sfidare la 5 Stelle Virginia Raggi, in corsa con il favorito alle primarie del centrosinistra, il piddino Roberto Gualtieri, e il leader di Azione, Carlo Calenda. L’altro candidato, Vittorio Sgarbi, dovrebbe rinunciare alla corsa per fare l’assessore alla Cultura in caso di vittoria del centrodestra. “Siamo felici e contenti. Venerdì presentiamo la squadra su Roma“, assicura Matteo Salvini. “Candidato poco noto? Gireremo insieme per Roma. Il modello è la competenza, l’opposto del disastro Raggi”, dice la Meloni, che ha fortemente voluto la candidatura dell’avvocato Michetti.

Nel centrosinistra volano stracci tra Gualtieri e Calenda

Intanto nel centrosinistra, il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti chiarisce: “La mia candidatura nella capitale avrebbe messo a rischio la Regione”. “Vinceremo in tutte le cinque grandi città che andranno al voto“, garantisce l’ex segretario del Pd. Ma nel centrosinistra il clima è tutt’altro che disteso. E’ di oggi l’attacco di Gualtieri, che rinfaccia a Calenda di favorire la Raggi con la sua candidatura, per di più senza passare per il rito piddino delle primarie. Il leader di Azione dal canto suo replica che non è di certo l’ex ministro dell’Economia o il suo partito “ad autorizzare il voto dei cittadini di centrosinistra. Voteranno alle elezioni chi riterranno più adeguato per governare Roma”, dice Calenda.

Il leader di Azione all’ex ministro dell’Economia: “Chiarisci il rapporto con i 5 Stelle”

“Aggiungo che non chiarisci – fa presente rivolto a Gualtieri – il rapporto con i 5 Stelle sia sul ballottaggio, sia in caso di vittoria se farai o meno la giunta con loro come è accaduto in Regione. Basta ciance”, conclude il leader di Azione. A dire il vero, nel solco dei giallofucsia di contiana memoria, Pd e M5S dovrebbero convergere, prima o dopo, se vogliono provare a vincere. Sondaggi alla mano, infatti, il centrodestra sembrerebbe in vantaggio in tutto il Paese.

Milano, stallo del centrodestra: ancora nessun nome

Per il centrodestra, invece, è stallo invece Milano, dove la coalizione fatica a individuare un candidato civico che possa insidiare la corsa del sindaco dem Beppe Sala, in cerca della riconferma. A tal proposito torna a prendere quota la possibilità che il candidato sia invece un politico, ossia il leader centrista di Noi con l’Italia Maurizio Lupi. E’ da segnalare che Salvini nei giorni scorsi aveva detto che il candidato ce l’aveva eccome, ma che lo teneva segreto per non bruciarlo. Il nome però non è uscito neanche al vertice di ieri. E a dire che se è vero che Michetti l’ha imposto la Meloni, a Milano toccherebbe a Salvini (sempre con il placet di Berlusconi, sia chiaro). Un ritardo quello su Milano inammissibile e colpevole. Ma tant’è. Stesso dicasi per Bologna: tutto rimandato alla settimana prossima.

A Torino il candidato di Lega-FdI-FI è Paolo Damilano

Per quanto riguarda Torino, è Paolo Damilano il candidato sindaco ufficiale del centrodestra. L’imprenditore torinese nel settore vino e ristorazione scende in campo alla vigilia delle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato. Inutile dire che nel capoluogo torinese – come anche presumibilmente a Roma – i 5 Stelle, dopo 5 anni di amministrazione Appendino, non arriveranno al ballottaggio.

Ma gli occhi sono tutti puntati sulla Capitale (dove il partito delle Ztl, ossia il Pd, prende un sacco di voti): ce la farà il ticket Michetti-Matone a battere Gualtieri al ballottaggio? Vedremo. Certo è che come da tradizione al secondo turno il centrosinistra si unirà per “sconfiggere le destre”, come amano definire il centrodestra. Questo significherà che i nostalgici grillini della Raggi al ballottaggio voteranno per Gualtieri, salvo un clamoroso quanto improbabile exploit di Calenda.

Adolfo Spezzaferro

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