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Del fascismo alla sinistra non frega nulla: ecco perché le scuse non servono

by Valerio Benedetti
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fascismo sinistra

Altro giro altra corsa. Eh sì, potrà sembrare incredibile, ma anche in questo momento di (ormai presunta) emergenza sanitaria – con il popolo italiano peraltro spaccato in due sul certificato verde – di che cosa hanno voglia di parlare i pretoriani dell’informazione? Ma è ovvio: di «emergenza fascismo». Il circo è ripartito alla grande: pseudo-inchieste, dossieraggi, liste di proscrizione, richieste di scioglimento e pagliacciate varie. Naturalmente, nessuno ha disertato all’appello: da Mentana a Formigli, dalla Rai a La7, tutti hanno dato fuoco alle polveri. Del resto, ne va della «tenuta democratica del Paese».

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di novembre 2021

Macché fascismo

Tutte balle. Parliamoci chiaro: a costoro, della democrazia, non frega letteralmente un tubo. Figuriamoci poi del fascismo. Se il Partito democratico volesse davvero tutelare il pluralismo, il suo vicesegretario non chiederebbe di mettere al bando Fratelli d’Italia, l’unico partito di opposizione oggi in Italia, cioè l’unica forza parlamentare che ancora ci permette di non assomigliare a una dittatura militare sudamericana. Se Lilli Gruber nutrisse un interesse genuino per la democrazia, lascerebbe parlare gli avversari, invece di bullizzarli. Se a Formigli importasse qualcosa del fascismo, inviterebbe in studio Emilio Gentile o qualche altro esperto della materia, anziché ospitare luminari della scienza del calibro di… Mattia Santori.

Giornalisti o agenti prezzolati?

Se però ancora non vi ho convinti, proviamo a ricapitolare i fatti delle ultime settimane. A pochi giorni dalle elezioni comunali, prima scoppia il caso Morisi (usato strumentalmente per infangare la Lega e, non a caso, già destinato all’archiviazione), e poi viene pubblicata la pseudo-inchiesta di Fanpage sulla fantomatica «lobby nera» (usata strumentalmente per infangare Fratelli d’Italia). Una «roba da servizi deviati», come l’ha definita Alessandro Sallusti: «Quando un sito di informazione come Fanpage scodella pagine di giornalismo vigliacco, quello delle registrazioni a tradimento, contro esponenti della Lega o di Fratelli d’Italia, non esulto per il trionfo del giornalismo, prendo atto che un collega è arrivato sull’obiettivo che si era dato, che non è una verità assoluta ma lo sputtanamento di chi la pensa diversamente da lui e che lo faccia per soldi o per missione ideale poco cambia», ha scritto Sallusti in un lucido editoriale su Libero. «Costruire una notizia provocandola o isolando dal contesto episodi in sé marginali non è giornalismo, è fare l’agente sabotatore al servizio di qualcuno». E ancora: «Queste sono robe da servizi segreti deviati, cose che non…

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Sergio Pacillo 15 Novembre 2021 - 8:55

Le democrazie occidentali stanno per tramontare.
Da oggi, in Austria parte il lockdown duro per i non vaccinati.
E tutto procede.

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