Il “reato” commesso dalla Le Pen sarebbe la pubblicazione di immagini violente, avendo twittato nel 2015 alcuni video che mostravano gli orrori dell’Isis. A favore della revoca dell’immunità avrebbero votato in 18, mentre solo 3 contro. A presentare il dossier contro la leader del Front National è stata l’eurodeputata 5 Stelle Laura Ferrara. Ora è chiaro che il voto della commissione dovrà essere confermato dalla plenaria, ma sempre secondo le dichiarazioni della Ferrara la data non è stata ancora fissata. La Le Pen è indagata in Francia per aver pubblicato su Twitter tre immagini dell’Isis, tra cui la decapitazione del giornalista Usa James Foley.
E’ stata dunque la magistratura francese a chiedere al Parlamento Europeo di pronunciarsi sull’argomento e i paladini pentastellati della legalità non hanno perso tempo. Senza immunità parlamentare la candidata alle presidenziali francese potrebbe rischiare un processo con pene fino a 3 anni di carcere e 75 mila euro di multa. A prendere le difese di Marine Le Pen è il vice presidente del Front National, Florian Philippot, sostenendo che “mostrare e nominare l’orrore dell’islamismo permette di combatterlo”.
Davide Romano
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È incredibile che un deputato possa essere perseguito per la pubblicazione di foto che denunciano la violenza dell isis. Le leggi liberticide sono una realtà che i regimi europei utilizzano per reprimere il dissenso. Davvero triste la deriva di una parte dei 5stelle a favore del regime
Condivido l’analisi del testo,infatti sto valutando se scendere da quel carro e prenderne uno che sia più diretto e lineare sulle politiche nazionali ed europee.
Condivido l’analisi del testo,e ad ora sto valutando se scendere da quel carro e prenderne un’altro che abbia idee più dirette e lineari su progetti di politica nazionale ed europea.
pia piano viene fuori l’animale vero che sembra essere il movimento 5 stelle,dennunciare e far vedere al popolo e’ il minimo che si possa fare ,rendere visibile a tutti l’ orrore di cui son capaci questi terriristi islamici,e’ incredibile che il m5s abbi esoresso questa posizione politica,se continua cosi non ci siamo proprio, cadremmo dalla padella nella brace.
Come ho deciso che farò sempre più spesso, proporrò alcune domande.
1. I video e le immagini erano comprovatamente autentici?
2. Documentare la verità può essere reato?
3. Posto che la risposta ad 1. e 2. sia rispettivamente “sì” e “no”, quali basi razionali potrebbero avere la revoca dell’immunità e la condanna proposte?
4. Posto che non si trovino motivazioni razionali alla domanda 4. , è ammissibile che l’applicazione delle leggi non sia razionale?
5. E’ prassi consolidata mostrare nelle scuole (anche a bambini della scuola primaria) alcune delle immagini raccapriccianti che documentano la situazione nei campi di concentramento e sterminio tedeschi della II GM; saranno perseguiti gli insegnanti che mostrano quelle immagini violente e, in seconda istanza, il Ministero che attraverso i suoi organi permette e incoraggia tale pratica?
Ovviamente sarebbe possibile proseguire con altre e variopinte incongruenze almeno apparenti e in attesa di risposta. Temo che quelle risposte non arriveranno mai.
ci sono le elezioni… tutto è possibile per fermare l’avversario