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Mattarella attacca il sovranismo e si fa beffe di milioni di elettori

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 10 mag – Come da copione, Sergio Mattarella si spertica in elogi per l’Unione europea proprio mentre Lega e 5 Stelle stanno lavorando per formare un governo che in un certo qual modo nascerà da istanze sovraniste-populiste (visto che gli elettori hanno scelto Salvini e Di Maio non certo per amore dell’Ue).
“Pensare di farcela senza l’Europa significa ingannare i cittadini. Il sovranismo è inattuabile“. Così il presidente della Repubblica in occasione della conferenza “The state of the Union” a Fiesole, che quest’anno verte sulla “solidarietà in Europa”.
“Credere di farcela da soli è pura illusione o, peggio, inganno consapevole delle opinioni pubbliche. Tutti sanno che nessuna delle grandi sfide, alle quali il nostro continente è oggi esposto, può essere affrontata da un qualunque Paese membro dell’Unione, preso singolarmente”, prosegue il capo dello Stato.
Poi l’attacco frontale ai sovranisti: “Più sicuri che nel dopoguerra, più liberi che nel dopoguerra, più benestanti che nel dopoguerra, rischiamo di apparire oggi privi di determinazione rispetto alle sfide che dobbiamo affrontare. E qualcuno, di fronte a un cammino che è divenuto gravoso, cede alla tentazione di cercare in formule ottocentesche la soluzione ai problemi degli anni 2000. È da qui che occorre partire per avviare una riscoperta dell’Europa come di un grande disegno sottraendoci all’egemonia di particolarismi senza futuro e di una narrativa sovranista pronta a proporre soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili, certa comunque di poterne addossare l’impraticabilità all’Unione”.
“Numerosi concittadini europei – aggiunge Mattarella – hanno smesso di pensare che l’Europa possa risolvere – nell’immediato o in prospettiva – i loro problemi. Vedono sempre meno nelle istituzioni di Bruxelles un interlocutore vantaggioso, rifugiandosi in un orizzonte puramente domestico, nutrito di una illusione: pensare che i fenomeni globali che più colpiscono possano essere affrontati a livello nazionale”.
Immancabile arriva il plauso di un uomo dell’establishment che è stato premier e più volte ministro, Enrico Letta, magari intenzionato ad uscire dal cono d’ombra. “Il presidente Mattarella ha fatto un discorso sull’Europa perfetto. Credo che sia il discorso che mette i paletti rispetto a qualunque discussione politica oggi sull’Italia. La solidarietà è la parola chiave per l’Europa di domani, e ha detto con chiarezza che non è con il ritorno ad un sovranismo ottocentesco che si risolvono i problemi nazionali“. Così il presidente dell’Institute Jacques Delors, rispondendo ai giornalisti a “The state of the Union”.
La parola chiave quindi per l’establishment benvisto a Bruxelles è “solidarietà”. D’accordo. L’altro concetto ribadito è che una categoria dell’Ottocento non si può riproporre nel 2018. Perfetto.
E allora, ci chiediamo, come mai milioni di cittadini che hanno democraticamente votato per avere un po’ di categoria dell’Ottocento al governo, visto che i modernissimi Pd e compagni hanno ulteriormente devastato il Paese con le loro leggi in inglese i cui effetti sono stati, purtroppo, tutti italiani; come mai milioni di elettori che hanno scelto l’anti-sistema grillino pensando di operare un cambiamento sulla politica perché non ne potevano più, non sono meritevoli della solidarietà di Mattarella, di Bruxelles, dei mercati? Forse che la solidarietà, come la democrazia, vale soltanto in alcuni casi?
Vedremo se questo governo giallo-verde farà davvero qualcosa di sovranista, ma una cosa è certa: a Mattarella e all’Ue non piacerà.
Un’ultima cosa, la regola de “due pesi e due misure” vale anche per le categorie dell’800, a quanto pare: visto che purtroppo in taluni ambienti è ancora considerato trendy essere marxisti. Ma soprattutto, fare gli interessi della propria Nazione non è un concetto né antico né moderno. È un dovere. Così come il capo dello Stato avrebbe il dovere di essere super partes, invece di farsi beffe di milioni di elettori, che secondo lui sarebbero vittime ingenue di formule ottocentesche.
Adolfo Spezzaferro

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9 comments

Filippo 10 Maggio 2018 - 1:46

Che stiano zitti questi burattini col braccio in culo… Dalle prossime elezioni col governo si vota nella stessa scheda anche per il presidente rappresentativo…

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Gianfranco Mergoni 10 Maggio 2018 - 10:14

Due pesi e due misure?… Magari!!!… Sarebbe già una garanzia!!!… Purtroppo, grazie ai tanti Mattarella che bivaccano in questo povero paese, i pesi e le relative misure sono diventati infiniti… E, per di più, modificabili “ad libitum” et “ad nutum”!

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Dino 10 Maggio 2018 - 10:17

…sono un vecchio missino dopo il tradimento del sudicio Fini ho perso la speranza che potesse emergere un partito Sovranista e di rottura con i poteri finanziari è sovranazionali. Adesso credo e spero che Salvini mantenga ciò che ha sempre promesso. Sosteniamolo.

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Gianfranco Mergoni 10 Maggio 2018 - 11:28

Mi dispiace per quanto sopra scritto, ma sono parecchio deluso e amareggiato per come le “nostre” Istituzioni trattano i cittadini, il cammino dei quali, ogni giorno più gravoso, è costellato da messaggi Istituzionali che sembrano voler dire in tutti i modi che l’ Italia è di tutti, fuorché degli Italiani!…..

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Gianfranco Mergoni 10 Maggio 2018 - 11:33

Mi dispiace per quanto sopra scritto, ma sono parecchio deluso e amareggiato, per come le “nostre” istituzioni trattano i cittadini, il cammino dei quali si fa’ ogni giorno più gravoso. L’ unica cosa che le Istituzioni sembrano dirci è che l’ Italia è di tutti,:fuorché degli Italiani!…..

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Michele 11 Maggio 2018 - 11:25

Le uniche ideologie fallimentari dell’800 sono quelle marxiste e di sinistra oltre a certo positivismo liberista che crede nel mercato come unico mezzo di regolazione valutazione dei rapporti. Non voglio più sentire parale di deficit al 3% et simili quando si devono aiutare gli italiani o “dovere” di solidarietà quando si tratta di accogliere perfetti sconosciuti. Certi discorsi Mattarella dovrebbe provare a farli all’Austria od altri Paesi ed attendere risposte. Abbiamo troppo fin troppo all’Europa, mi chiedo per cosa (o per chi, forse per chi è comparso in copertina qualche numero fa).

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Cesare 11 Maggio 2018 - 12:34

Quello di Mattarella è in realtà un attentato alla costituzione e ne andrebbe chieste le dimissioni.L’articolo 1 infatti dice che la sovranità appartiene al popolo italiano (quindi non ad altre entità sovranazionali straniere).L’articolo 90 inoltre dice che il Presidente non è responsabile per gli atti commessi durante la sua funzione tranne che in casi di alto tradimento o attentato alla costituzione in cui và messo in stato d’accusa dal parlamento in seduta comune.

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Raffo 11 Maggio 2018 - 1:05

Leggo questo interessante articolo in orario di pausa,mentre mi accingo a mangiare qualcosa……… Noto i nomi di mattarella e letta……….va bene, tutta salute, salto il pranzo, un po digiuno mi farà bene…….spero che ai due straordinari democratici risalga il rigurgito esofageo……fate veramente pena,una triste pena……i cittadini muoiono di tasse,fame e burocrazia e voi parlate di Europa e altre minchiate ipocrite e buoniste…….dettando fra l’altro condizioni sgradevoli……..il popolo sovrano??? Vergogna.

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paolo 12 Maggio 2018 - 5:18

perchè dispiacerti?
hai ragione.
l’esimio mattarella dovrebbe imparare che il suo primo dovere è rispettare i suoi cittadini,visto
la nostra è una democrazia (ancora)
e in democrazia quando il popolo si esprime,
anche il presidente si mette sull’attenti e dice:
“sissignore”
non gli sta bene?
si dimetta e vada a coltivare zucche,che quello è il suo posto.
se invece vuole fare il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
impari a comportarsi da tale.

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