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Svendersi per difendere Mediaset: ecco l’incucio di Berlusconi

by Nicola Mattei
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mediaset berlusconiRoma, 25 feb – Voglia di grande centro moderato o, più prosaicamente, necessità di tutelare la propria azienda? La domanda non è retorica, dato che se Berlusconi fa credere di indugiare per non sapere da che parte mettersi, traccheggia di qua e ammicca di là, dando l’impressione di utilizzare Salvini per capire dove tira il vento, il governo (e non solo) punta invece deciso alla difesa su Mediaset dall’assalto dei francesi di Vivendi.

Poteva esservi coincidenza più fortuita? Difficile a credersi. Soprattutto se in difesa del leader di forza Italia e di Mediaset è scesa in campo addirittura…la magistratura, nemica giurata di Berlusconi. Specialmente se si tratta della Procura di Milano, da sempre bestia nera dell’ex premier in tutti i suoi processi, che ha avviato un’indagine per aggiotaggio a carico di Vincent Bolloré e Arnaud de Puyfontaine, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Vivendi. L’accusa è pesante: la società transalpina avrebbe tratto, dopo la rottura delle trattative estive su Premium, un indebito vantaggio derivante dal calo dei valori di borsa del biscione, cui sarebbe poi seguito – com’è infatti successo – il tentativo di scalata ostile avviato alla fine dello scorso anno che ha permesso a Vivendi di arrivare, ad oggi, a detenere quasi il 30% del pacchetto azionario di Mediaset.

A stretto giro, dopo l’annuncio da parte della Procura è arrivato anche il ministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, entrato ufficialmente in partita dalla parte di Berlusconi. Nel Ddl concorrenza, infatti, è allo studio l’inserimento di una norma “anti-scorrerie”, che nelle intenzioni del titolare del dicastero dovrebbe comportare una maggiore trasparenza: “Quando compri il 5% di un’azienda quotata devi dire perché lo fai”, ha spiegato Calenda. Ma come, e la libera circolazione dei capitali, la deregolamentazione, la liberalizzazione? Tutto sacrificabile, anche se l’ex Scelta Civica e ora espondente del Pd si affretta a precisare che non sarà una norma “anti-Vivendi”. Excusatio non petita

Nicola Mattei

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