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Salvini, i City Angels e quella sinistra malata di “salvinofobia”

by Lorenzo Zuppini
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Roma, 28 dic – La sinistra è malata di “salvinofobia”, perché solo una mente ottenebrata dall’avversione per il leader leghista potrebbe, nella condizione attuale e all’incirca disperata, dedicare tempo ed energie alla beneficenza fatta da Salvini il giorno di Natale assieme all’associazione City Angels. Dunque diversi esponenti della maggioranza di governo hanno ritenuto opportuno e proficuo prestare attenzione all’attività natalizia del leader leghista. Questo a due giorni dall’inizio delle vaccinazioni, con l’Italia rifornita di diecimila vaccini circa e la Germania di centocinquantamila. Nel bel mezzo delle festività che sarebbero dovute essere libere dalle restrizioni e invece si sono rivelate una trappola per l’intero Paese.

Salvini non governa da un anno e mezzo, ma la sinistra lo dimentica

Ma la priorità per la sinistra si chiama Salvini, un tizio che da un anno e mezzo ha cessato di governare e che quindi si diletta nell’arte di far opposizione un po’ come meglio crede. Nella nostra Italia ammalata di faziosità, anche all’opposizione non coinvolta nel governo della nazione deve essere attribuita buona parte delle responsabilità per lo sfacelo in atto. Mentre i governanti se la cavano con una pacca sulla spalla poiché la situazione è difficile da gestire. Chi amministra la cosa pubblica, in definitiva, è come esente da responsabilità perché ormai è trattato come un idiota qualsiasi a cui debbono essere perdonati gli errori. E costui, come un bambino viziato, si attorciglia attorno a questa sua condizione di irresponsabilità fino ad accusare l’opposizione, un giorno sì e l’altro anche, di non averlo aiutato a governare.

Invero, una destra di sua maestà, perbene ed elegante, non vi sarà mai fintanto che i suoi leader non decideranno di appiattirsi sui desideri della sinistra moralista e moralmente superiore. Inutile anche provarci. E soprattutto, perché mai dovremmo farlo? Ce ne è anche per Matteo Salvini. Senza giudicare il suo modo di far beneficienza. Lo fanno già alla Repubblica e al Fatto, dove i loro esperti analisti politici analizzano le alzate di sopracciglio dell’avversario. Il punto che a noi sta a cuore è invece un altro: l’Italia non ha bisogno di supereroi, di Batman che girano per le città a dar da mangiare agli affamati con le telecamere sparate sul viso. Ciò può risultare utile per intenerire qualcuno su Twitter, esattamente come l’appello sulla violenza sugli animali o la foto della brioche mattutina.

Una Lega senza identità

Non risulta però idoneo a tracciare quel solco ideologico che dovrebbe definire un partito e dovrebbe delimitare una zona politica dall’altra. Da quando è andata perduta la matrice secessionista della Lega Nord, il nuovo partito è divenuto un contenitore delle più diverse istanze e che, a detta di molti opinionisti, sarebbe dovuto divenire il partito repubblicano italiano. La scarsa tenuta ideologica della Lega si palesa platealmente nel momento in cui, nell’arco di un anno, essa perde sino al 10% dei voti, i quali confluiscono sia in Fratelli d’Italia, sia nel buco nero dell’incertezza. E in precedenza quel 10% se lo era creato grazie all’insipienza dell’alleato grillino che, difatti, ha dimezzato i suoi voti. È quindi evidente che la Lega gode di un panorama elettorale estremamente variegato e frammentato, che può andarsene esattamente come è arrivato. Basta trovare quello che salva più gattini intrappolati sugli alberi.

Una destra degna di questo nome non deve piacere alla sinistra

Se la Lega può esser definito un partito giovane, rispetto agli altri due alleati, è ovvio che sia necessario un raduno dei pensatori ad essa vicina dai quali emergerà chiaramente l’anima politica e ideologica del partito. Sino ad oggi, è il punto che manca. Salvini è stato a tavola con CasaPound e al governo con Roberto Fico. Il fondatore di City Angels ha chiarito inoltre la linea politica della sua associazione: antifascista, antirazzista, antiquì e antiqua. Cosa ci incastra Matteo Salvini con in mano le loro buste? Il risultato conseguito è caos. Una destra vera e perbene deve innanzitutto non piacere alla sinistra. E poi iniziare a sentirsi tale. Gli elettori lo chiedono.

Lorenzo Zuppini

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1 commento

blackwater 28 Dicembre 2020 - 1:47

parlando di immigrazione dovrebbe essere promosso il concetto che uno straniero senza lavoro deve essere rimandato immediatamente al suo Paese di origine,senza buste di questi “angels” o casa popolari pagate dagli italiani.

poi purtroppo…bisogna raccogliere dei voti per governare,e questo è il Paese ove purtroppo la vecchina con i capelli bianchi,offre due euro della sua magra pensione al “Marine” africano mentre fa la questua fuori dal market,magari telefonando ai suoi compari…

ed anche il voto di quella vecchina conta.

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