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Salvini contro Renzi: "Squallido verme, usa un bambino morto per propaganda"

by Roberto Derta
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Salvini MatteoRoma, 7 set – E’ scontro aperto fra Renzi e Salvini sul tema dell’immigrazione, dopo che il segretario del Pd ha tuonato contro chi cerca di contrastare l’ondata migratoria clandestina.
“C’è un livello di umanità sotto il quale non bisognerebbe scendere”, aveva detto il presidente del consiglio in occasione della Festa dell’Unità di Milano, attingendo a piene mani dalla vicenda del piccolo Aylan, il bimbo curdo morto sulle spiagge di Bodrum e la cui foto ha fatto il giro del mondo. “Non c’è una destra contro una sinistra ma bestie contro umani“, ha poi rincarato la dose, spostando il piano dal politico al giudizio morale.
Parole che non sono andate giù al leader leghista. Intervenendo a Mattino 5, Salvini ha replicato: “Un presidente del Consiglio che usa un bambino di tre anni morto su una spiaggia per fare campagna elettorale, dal mio punto di vista è un verme“. Il segretario del Carroccio mette poi alcuni paletti, specificando che non si tratta di mancanza di umanità, ma necessità di regole chiare: “E’ squallido un presidente del Consiglio che insulta la maggioranza degli italiani che chiedono regole, rispetto, sicurezza, tranquillità, accoglienza per chi scappa veramente dalla guerra, ma l’espulsione per chi non scappa da nessuna guerra. Chi scappa dalla guerra deve essere accolto, ma qui arrivano in maggioranza clandestini”. Non manca anche un’osservazione in merito alla recente visita effettuata presso il Cara di Mineo: “Quali cooperative guadagnano milioni di euro grazie al Cara di Mineo? La struttura è un ex villaggio militare, con villini, aria condizionata, parabola, campi di basket e calcio. Un trattamento gratuito così molti italiani se lo sognano”.
Insieme a Salvini, è l’intero schieramento di opposizione a replicare con toni duri alle parole del premier. “Io sono fiero di essere una bestia. Le bestie ti insegnano a vivere caro Renzi. E non usano le foto dei cuccioli morti per fare propaganda politica. Noi siamo bestie, noi che rimaniamo fuori dalle graduatorie degli asili e delle case popolari, noi che moriamo mentre aspettiamo una prestazione medica, un lavoro, o una assistenza sociale che tu non sei in grado di garantire AL TUO POPOLO, ma che vuoi garantire agli stranieri”, ha scritto sul suo profilo Facebook il presidente di Sovranità, Simone Di Stefano.
Roberto Derta

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