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Viviamo in una società egoista e contro natura

by Chiara del Fiacco
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In tutto il mondo arcaico – che rappresenta il passato esclusivamente nella visione occidentale della società post-industriale – la vita veniva vissuta secondo canoni che oggi, agli occhi dell’uomo liberale moderno, sembrano assurdi, mentre per gran parte della storia dell’umanità erano considerati atemporali. In breve, degli archetipi.

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di agosto 2022

Dagli studi dei grandi antropologi (basti pensare al fondamentale testo Il mito dell’eterno ritorno di Mircea Eliade), si evince che il senso della vita e della morte, tra tanti altri aspetti, avevano delle connotazioni similari in comunità etniche e religiose assolutamente distanti tra loro, e che per forza di cose non erano mai potute venire in contatto. Tabù come l’adulterio o l’aborto, ad esempio, coesistevano in tutte le suddette società. Nella giungla dei Karen, ad esempio, baciare una donna senza il consenso del padre è considerato al pari di uno stupro. Anche l’incesto e la pedofilia sono generalmente ripudiati.

Leggi anche: «Ecco come avere un aborto, Stato per Stato»: il vademecum-horror del New York Magazine

Una società impregnata di cultura della morte

A partire dalla rivoluzione industriale in Occidente, o meglio in Europa, inizia lentamente a cambiare l’asse spirituale e filosofico del nostro mondo. Con l’avvento dell’uomo economico e delle teorizzazioni di Bentham (1748-1832), «l’etica, nell’esigenza di superare il limite egoistico nella concezione dell’utile, viene impostandosi su un principio quantitativo riassumibile nella formula secondo cui il bene è la maggior felicità del maggior numero». Se non si ripensa infatti alla visione utilitarista dell’uomo nella società moderna, si fa certamente fatica a inquadrare fenomeni attualissimi nel dibattito come l’aborto «terapeutico» e l’eutanasia. Nel capitalismo la vita in quanto tale non ha infatti alcun valore; diventa un plusvalore, eventualmente, solo se messa a profitto. Ma quando questa concezione passa esattamente dalla larga scala a quella individuale? Non è una domanda retorica e scontata. In epoca recente in molti si sono chiesti dove ci avrebbe portato questa cultura della morte: ricordiamo una…

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