Home » Zone gialle abolite fino al 30 aprile: scontro Salvini-Draghi

Zone gialle abolite fino al 30 aprile: scontro Salvini-Draghi

by Adolfo Spezzaferro
2 comments
salvini draghi

Roma, 26 mar – Zone gialle abolite fino al 30 aprile: è scontro tra il premier Mario Draghi e il leader della Lega Matteo Salvini. Ancora, asili nido, elementari e prima media aperte anche in zona rossa dopo Pasqua: è questa la decisione che la cabina di regia presieduta da Draghi ha preso in vista del nuovo decreto sulle misure anti-Covid. Vince dunque la linea del rigore del ministro della Salute Roberto Speranza contro quella degli “aperturisti”, che chiedevano di riaprire dove possibile le attività ferme da troppo tempo, a partire da bar e ristoranti. Confermato anche il divieto di spostamento tra regioni. Dal canto suo, Salvini fa sapere che la Lega in Cdm non voterà una abolizione delle zone gialle fino al 30 aprile. Quello che emerge dalla conferenza stampa di Draghi e Speranza comunque è che i cittadini si devono far andare bene altre settimane di chiusure e restrizioni perché in compenso riapriranno le scuole nelle zone rosse. Come era prima del primo decreto Draghi, peraltro.

Zone gialle sospese, scontro Salvini-Draghi

Nell’incontro i rappresentanti del Comitato-tecnico Silvio Brusaferro e Franco Locatelli avrebbero ribadito la gravità dei dati e la necessità di confermare le chiusure per evitare una risalita della curva epidemiologica. Restano dunque vietate le zone gialle, a prescindere dai dati su contagi e ricoveri. Dunque non riaprono neanche a pranzo i ristoranti e per ora non riaprono i battenti neanche cinema, teatri, piscine e palestre. Per tutte le attività chiuse arriveranno – secondo quanto confermato nella riunione – nuovi rimborsi e sostegni, finanziati dalla richiesta di un nuovo scostamento di bilancio intorno al 10 aprile. Il leader della Lega Matteo Salvini commenta in tempo reale che “è impensabile tenere chiuso il Paese fino al 30 aprile“. Secca la replica del premier in conferenza stampa: “Le chiusure sono basate sui dati, non sono campate per aria”.

Il 30 aprile scade lo stato di emergenza (per quanto sarà prorogato ancora?)

La scadenza del nuovo decreto è stata fissata al 30 aprile perché in quella data scade lo stato d’emergenza. A tal proposito, Speranza vorrebbe che lo stato di emergenza sanitaria fosse prorogata fino a luglio. Anche su questo fronte quindi ci sarà un confronto tra “rigoristi” e “aperturisti” in seno alla maggioranza. Per adesso la proroga non è stata discussa, chiarisce Draghi.

Cambi di colore: Lazio arancione da martedì

Una regione passa in zona arancione, un’altra finisce in quella rossa. E’ un monitoraggio settimanale con pochi cambiamenti nei colori quello della cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero alla Salute di oggi. Il dato più importante in tal senso è il calo dell’Rt nazionale a 1,08 rispetto alla settimana scorsa, quando era 1,16. Per otto regioni più una provincia autonoma, si prospettano però altre due settimane in rosso, cioè fino a martedì 13 aprile. A veder migliorare lo scenario sarà il Lazio, che entrerà in arancione da martedì, con la riapertura delle scuole.

Ecco le regioni che restano rosse

Ecco le regioni e la provincia autonoma che saranno in rosso anche dopo Pasqua, almeno fino al 13. Questa settimana hanno infatti tutte un’incidenza superiore ai 250 casi per 100mila abitanti, che appunto le colloca ancora in lockdown. Friuli Venezia Giulia (410), Piemonte (354), Emilia-Romagna (351), Lombardia (293), Puglia (292), Valle d’Aosta (291), Marche (284), provincia autonoma di Trento (279), Veneto (254). L’unica regione che la settimana scorsa aveva un’incidenza sopra i 250 e in questa l’ha vista scendere è la Campania. Ha dunque dati da zona arancione, che se saranno confermati al prossimo monitoraggio, la potrebbero portare in quello scenario a partire dal 7 aprile.

Si torna in classe anche nelle zone rosse (ma fino alla prima media)

Aprire ulteriormente aumenta la possibilità di contagi“, dice Draghi in conferenza stampa giustificando perché le scuole in zona rossa riapriranno ma soltanto fino alla prima media. Anche se non è a scuola che aumentano i contagi, ammette il premier, le occasioni aumentano negli spostamenti e nelle attività correlate. Speranza aggiunge che “le misure adottate mostrano primissimi rallentamenti del contagio. Ma la situazione è ancora delicata”. Il “tesoretto” accumulato con le restrizioni dunque viene sfruttato per riaprire le scuole, dice il ministro della Salute (lasciando intendere che tutto il resto rimarrà chiuso).

Vaccini, blocco export deciso con Ue. Ma soluzione è produrli

Infine Draghi sottolinea che sul fronte del piano vaccini e della produzione e distribuzione, il blocco dell’export della Ue verso gli altri Paesi è stato deciso di concerto con gli altri Stati membri. E riguarderà chi non rispetta gli accordi sulle forniture (come AstraZeneca). In ogni caso, non bisogna porre un’enfasi sul blocchi delle esportazioni dei vaccini, “noi ne usciremo producendo i vaccini“, assicura.

Adolfo Spezzaferro

You may also like

2 comments

Sergio Pacillo 26 Marzo 2021 - 3:22

Voi lo pensavate mai ?!?!??…?!?…?!?…..

Reply
mario1232016 26 Marzo 2021 - 8:27

Per quanto non sopportassi Conte, e le sue chiusure, Draghi, mi sembra ancora più assorbito dal “cosiddetto” regime terapeutico. Seguire come un vangelo tutto quello che dice Speranza.. non è fare politica, significa farsi imporre dall’alto le scelte. Sembra il Conte del primo periodo! Quello del lockdown durissimo..
Ora però è da un anno che abbiamo limitazioni alla libertà personale. è ora di farla finita.
Poi vorrei commentare la frase “noi ne usciremo producendo i vaccini“ Anche questo è prendere in giro la gente. Ci sono sempre più varianti.. inoltre:Il virus non è sparito completamente nemmeno nei paesi che hanno vaccinato una alta percentuale della popolazione.. che ancora usano mascherine, hanno fatto lockdown da non molto (Israele per esempio), e valgono le regole sul distanziamento obbligatorio.
Ergo: Non si può stare tutta la vita chiusi in casa e distanziati. Questo fa comodo a quelle multinazionali che si arricchiscono sempre di più, e guardacaso.. la digitalizzazione è una delle prime spese in programma.
Se fosse vero che tengono alla nostra salute, la spesa per la sanità dovrebbe essere al primo posto nei piani per rilanciare l’Italia, invece si parla sempre di digitalizzazione e altro..
Vorrei commentare una citazione: qualcuno dice: “i cittadini si devono far andare bene altre settimane di chiusure e restrizioni perché in compenso riapriranno le scuole nelle zone rosse” ma che significa? scherziamo? Una intera società rimane bloccata e dobbiamo essere contenti perchè ci danno la concessione che i “bambini” delle elementari andranno a scuola(e voglio vedere fino a quando)? Mi pare follia pura.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati