Roma, 30 set – Nel futuro governo Meloni si parla già di crisi energetica, come probabilmente è naturale, vista la situazione in corso.
Meloni, la crisi energetica è una sfida “epocale”
Giorgia Meloni punta sulla solidità del futuro esecutivo, ma chiede anche spirito di compattezza alle altre forze politiche. Per il premier in pectore il governo dovrà chiedere la collaborazione delle opposizioni, soprattutto sul tema del caro energia e dei costi che, da ottobre in poi, promettono di schizzare a livelli mai visti. E bisognerà agire con tempestività, in modo indipendente, se l’Ue non lo farà “con tempestività e buon senso”. Dunque, come riporta l’Ansa, la Meloni esce dal guscio del silenzio successivo ai giorni della vittoria elettorale.
La Germania fa il boom di aiuti, l’Italia no
Dopo un’iniziale annuncio di aiuti per “soli” 64 miliardi, la Germania se ne frega e punta ai 200, solo per affrontare l’emergenza. Matteo Salvini, ovviamente, vuole la replica italiana all’azione tedesca. Il riferimento a Berlino non è citato ma è chiaro che il raffronto fa abbastanza tenerezza (in senso negativo). Così parla Meloni: “Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune”. Ma il problema resta sempre lo stesso, ovvero l’attaccamento ai nostri conti pubblici e il no allo scostamento di bilancio, affermato dalla Meloni stessa più volte in campagna elettorale. Dunque, come si potrà mai intervenire seriamente (e non con le ennesime biriciole da 20 miliardi che dovrebbero essere approvate a breve) per affrontare una situazione che potrebbe portarci all’ennesimo collasso economico?
Alberto Celletti