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A Roma l'VIII Municipio dà la cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano. Ma arriva lo stop della Raggi

by Ilaria Paoletti
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Roma, 21 dic – Mimmo Lucano cittadino onorario di Roma? No, grazie. La scelta del presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri di concedere al sindaco di Riace questa onorificenza é stata bloccata dal sindaco di Roma Virginia Raggi. Secondo quanto riportato da Roma Today, la manifestazione è stata dal Campidoglio definita “irrituale” e rigettata con una lettera inoltrata il 20 dicembre, proprio il giorno in cui si sarebbe dovuto tenere in pompa magna, nella cornice del Teatro Palladium alla Garbatella, il conferimento della cittadinanza al sindaco “dell’integrazione” (e dell’illegalità, tra matrimoni combinati per  far ottenere la cittadinanza italiana a clandestine senza documenti e affidamento di appalti pubblici senza gara).

In questa missiva il sindaco capitolino ha ufficialmente diffidato il giovane presidente del municipio (espressione dei centri sociali e sostenuto dal Pd) a riconoscere la cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano. Dalla stessa manifestazione doveva essere promossa anche la campagna “Riace premio Nobel per la Pace“, messa in moto dal medesimo Municipio VIII. Nello specifico, la lettera scritta da Virginia Raggi, pone il veto su tale iniziativa specificando che “la cittadinanzia onoraria, nella prassi consolidata, viene riconosciuta a seguito di un’istruttoria sui motivi di merito posti a fondamento della domanda che, se ritenuta meritevole, diviene oggetto di una proposta di deliberazione da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Capitolina“.

Dunque “solo l’Assemblea Capitolina, quale organo rappresentativo della comunità dei cittadini, è deputata ad individuare persone, non residenti a Roma, che abbiamo incarnato i valori fondanti della città e meritino un riconoscimento”. Non una bella figura insomma per il minisindaco del Municipio, “diffidato” dallo stesso Sindaco a concedere un’onorificenza che va al di là dei suoi poteri. Lo stesso Lucano si è definito un “fuorilegge” perché, a suo dire, ha tentato di aggirare le regole sull’immigrazione clandestina con fini “umanitari”. Che il minisindaco Ciaccheri si sia fatto prendere da questa sindrome di Robin Hood “sui generis” e abbia dimenticato le corrette procedure e gerarchie? E soprattutto, non sarebbe il momento di prendere un po’ più a cuore i problemi del territorio e dei cittadini romani invece di perdere tempo in iniziative atte a glorificare un personaggio che è stato accusato di favoreggiare l’immigrazione clandestina?

Ilaria Paoletti

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2 comments

Michele A. 21 Dicembre 2018 - 8:11

Il problema non è quello che ha tentato di fare, ma che un pulcioso del genere sia stato regolarmente eletto addirittura presidente di un municipio della capitale d’Italia. Ma che razza di gente vive da quelle parti?

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Storia anticomunista della Garbatella. Cento anni tra lotti, coatti e sovranisti | Il Primato Nazionale 18 Febbraio 2020 - 4:51

[…] presidente del Municipio); nel quartiere c’è uno dei più importanti centri sociali di Roma, il Csoa La Strada. Poco distante c’è La Villetta che ora viene definito “social lab” – un […]

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