Manchester, 29 giu – Il presidente di un’organizzazione di beneficenza britannica che nel corso degli anni aveva aiutato migliaia di giovani in difficolta è stato licenziato dopo aver criticato il Black Lives Matter. A dare il benservito a Nick Buckley – questo il nome del “fortunato” – sono stati gli amministratori fiduciari dell’associazione, la Mancunian Way, da egli stesso fondata 9 anni fa. Buckley, che ha ottenuto una Medaglia dell’Impero britannico sei mesi fa per il suo lavoro con i giovani svantaggiati di Manchester, ha fatto il madornale passo falso di criticare sui social le politiche “neo-marxiste” di Black Lives Matter UK definendole divisive. Apriti cielo, gli antirazzisti del web gli si sono scagliati contro con la bava alla bocca, accusandolo di essere razzista e lanciando una petizione online per chiederne il licenziamento. Il 52enne è stato defenestrato in pochi giorni.
La “mafia antirazzista”
In un’intervista al The Mail di domenica, Buckley ha affermato che gli amministratori fiduciari dell’ente benefico erano stati messi in una “posizione terribile” dalle pressioni esercitate dai Torquemada politicamente corretti sui social media: “Ecco perché la mafia antirazzista vince. Costringono le persone a fare un passo indietro e una volta che fai un passo indietro, sanno che ne farai un altro”, ha commentato.
Buckley ha lavorato per il Consiglio comunale di Manchester per sette anni prima di fondare Mancunian Way nel 2011. I suoi progetti includono aiutare i giovani a trovare lavoro e ad allontanarli dall’influenza delle gang criminali. Tra i ragazzi aiutati da Mancunian Way ci sono migliaia di neri, asiatici e altre minoranze.
Black lives matter? No, neo-marxisti
Nel post incriminato su Medium Buckley affermava: “Ciò che sta accadendo nel Regno Unito negli ultimi giorni ha ben poco a che fare con l’orrenda morte di Floyd negli Stati Uniti. Sapete chi sono i Black Lives Matter? Sapete cosa vuole questo movimento politico? Secondo il loro sito web, vogliono porre fine alla supremazia bianca, scardinare i valori della famiglia e smantellare il patriarcato”, spiega. “Sono lo strumento dei post-moderni neo-marxisti per chiedere la distruzione della democrazia occidentale e il nostro modo di vivere”.
Il ricatto
Pochi giorni dopo, una petizione online che chiedeva il licenziamento di Buckley è stata pubblicata su Change.org. Le opinioni di Buckley, spiegano gli organizzatori, sono “inadeguate e insensibili”. In men che non si dica il 15 giugno Buckley ha ricevuto un’e-mail dagli amministratori fiduciari dell’ente, con la quale veniva avvertito che il suo rapporto con l’organizzazione poteva Aiutava dirsi concluso. Poche ore dopo, una bandiera rossa e la parola “vittoria” facevano la loro comparsa sulla pagina della petizione.
Nessuna scusa
Rara avis, Buckley si è rifiutato di “chiedere scusa” come suggeritogli dai fiduciari dell’Ente per poter così mantenere il proprio posto alla Mancunian Way. “Questo è esattamente il modo in cui i codardi gestiscono le situazioni e io non sono un codardo“, ha dichiarato. “Se ho avuto il coraggio di dire quello che ho detto, allora devo avere anche il coraggio di mantenere la mia posizione e continuare a sostenere le mie idee.” Buckley dice di non avercela con gli amministratori dell’organizzazione. “Sono brave persone ma non erano pronti a combattere”.
Cristina Gauri