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Altro che “basta sprechi” cara Meloni, serve investire, e tanto

by Stelio Fergola
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Sprechi Meloni

Roma, 28 sett – “Basta sprechi”, dice Giorgia Meloni, commentando una manovra che sarà all’insegna dell’aumento del deficit. Quasi una notizia, di questi tempi. Ma visto l’ammontare – appena 14 miliardi – essa apre riflessioni di non poco conto sulla miseria che caratterizza il potere d’intervento della politixa nell’economia.

“Basta sprechi”, dice Meloni

Come riporta l’Ansa, il premier Meloni parla di una gestione dei conti “all’insegna della serietà e del buonsenso”. Così sarà per trovare le “solite” risorse che dovranno sostenere la prossima manovra finanziaria. Meloni aggiunge: “Basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie”. Il governo sceglie di alzare il deficit, per  “interventi indispensabili a beneficio dei redditi medio bassi”, come il taglio cuneo e misure premiali per la natalità” oltre a “stanziamenti significativi per rinnovo del contratto del pubblico impiego”, rivendica il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E poi, certo, c’è il negoziato con Bruxelles. “Riteniamo di aver fatto le cose giuste”.

La cruda verità

Sono 50 anni che parliamo di “sprechi da eliminare”. Un decennio abbondante prima del trattato di Maastritch del 1992, i media e i giornali italiani erano già invasi di costanti, quotidiane analisi sull’inefficienza della macchina pubblica, su quanto bruciasse denari e risorse, su quanto andasse regolamentata il prima possibile. Lo stesso Romano Prodi, all’inizio degli anni Ottanta, non dichiarava di voler liquidare l’Iri, ma di volerla rendere profittevole (sappiamo bene poi come si è evoluta la faccenda). Insomma, nessun programma di sconvolgimento viene attuato così, all’improvviso. Ci vuole una fase di preparazione, utile a fare accettare alla cittadinanza ciò di cui verrà privata. Così è stato con la spesa pubblica: negli anni Settanta, probabilmente, si era già deciso che l’Italia avrebbe smantellato tutto. Occorreva demonizzare lo Stato sociale e i suoi “sprechi”. Ma la verità è che gli sprechi, come concetto, esistono qualsiasi sia il monte di denaro investito nell’economia. Vanno combattuti, certamente, ma è un discorso che prescinde dalla quantità. Lo Stato Italia che spende molto e mantiene servizi pubblici o piani industriali deve sprecare il meno possibile tanto quanto quello che non fa che contrarre la spesa pubblica praticamente all’infinito. Quindi la frase “basta sprechi” pronunciata dalla Meloni è pura demagogia a difesa della solita austerità, non ha alcuna attinenza con il fatto – gravissimo – che non siamo più in grado di mantenere il nostro Stato sociale e siamo costretti ogni santissimo anno a tagliare ovunque gli investimenti come a tassare senza freni la popolazione. È sempre il terrificante assunto neoliberista dello “Stato azienda” a tenere banco, con tutte le conseguenze drammatiche del caso. Un dogma di cui l’Unione europea con i suoi vincoli è l’ultimo, tragico simbolo.

Stelio Fergola

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