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Anche un'italiana tra i dispersi del crollo di Marsiglia

by Lorenzo Zuppini
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Marsiglia, 6 nov – Ci sarebbe anche un’italiana tra i dispersi del crollo dei due palazzi di Marsiglia avvenuto ieri. Da ieri mattina alle 8.30, un’ora prima della tragedia, non si hanno più notizie di Simona Carpignano, una trentenne di Taranto che si era trasferita in Francia alla ricerca di un lavoro. Abitava in uno dei due palazzi crollati, al terzo piano del numero 65 di rue d’Aubagne.
Conferme ufficiali ancora non ce ne sono, ma i genitori di Simona sarebbero già arrivati in Francia, mentre gli amici sui social hanno diffuso la richiesta di aiuto per ritrovare la giovane. Al momento i soccorritori hanno estratto dalle macerie il corpo senza vita di un uomo, ma non si sa ancora con certezza quanti altri siano intrappolati. In un primo momento si pensava a dieci persone, poi la stima è scesa a otto.
Secondo il ministero dell’Interno francese, il disastro potrebbe aver provocato “tra le cinque e le otto vittime”. Tra loro potrebbe esserci anche Simona, che da sei mesi viveva a Marsiglia. Aveva deciso di trasferirsi in città perché lì viveva un suo caro amico, che aveva trovato un’occupazione. Il palazzo dove aveva trovato un appartamento in affitto era fatiscente e sorgeva accanto all’altro palazzo crollato, che i servizi competenti avevano giudicato inagibile per pericolo di crolli, e per questo murato in attesa della demolizione. Nel palazzo di Simona, vivevano invece una decina di famiglie. Alcuni testimoni hanno riferito di aver sentito un boato, a cui è seguita una grande nuvola di fumo.
La Carpignano è originaria di Taranto, ma da tempo vive in Francia. Dopo essersi diplomata alla scuola “Aristosseno”, si è laureata in lingue all’università del Salento e successivamente ha deciso di vivere per un periodo a Parigi, dove ha conseguito un master, una seconda laurea e aveva trovato occupazione come interprete.
Oltre a parlare bene il francese Simona parla anche arabo e cinese, ma secondo quanto riferisce chi la conosce da vicino il suo sogno era quello di tornare in Italia, in Puglia, dove già aveva lavorato come guida turistica. Un barista che lavora in un locale vicino al luogo del crollo conosceva bene Simona e la descriva come una “ragazza geniale”.
Anna Pedri
 

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