Roma, 3 mag – Una nazione sempre piĂą vecchia, con un’aspettativa di vita in costante aumento mentre diminuisce costantemente il numero di nascite. E la tendenza è drammaticamente destinata a consolidarsi nei prossimi decenni. Uno scenario da incubo, quello tracciato dall’Istat nel suo rapporto sul futuro demografico dell’Italia.
“Si stima che in Italia la popolazione residente attesa sia pari, secondo lo scenario mediano, a 59 milioni nel 2045 e a 54,1 milioni nel 2065. La flessione rispetto al 2017 (60,6 milioni) sarebbe pari a 1,6 milioni di residenti nel 2045 e a 6,5 milioni nel 2065”, spiega l’istituto. A trainare le statistiche il centro-sud: “Il Mezzogiorno perderebbe popolazione per tutto il periodo”, sottolinea l’Istat, a tutto vantaggio del centro-nord (e dell’estero), dove al contrario il bilancio sarĂ positivo almeno per i primi trent’anni, ma che rischia di subire lo stesso destino nel periodo successivo.
Terribili i numeri del raffronto fra natalitĂ e mortalitĂ : se oggi il saldo è negativo per oltre 180mila unitĂ , anche “le future nascite non saranno sufficienti a compensare i futuri decessi: dopo pochi anni di previsione il saldo naturale raggiunge quota -200 mila, per poi passare la soglia -300 e -400 mila nel medio e lungo termine”. Questo nonostante un probabile incremento della fertilitĂ , “prevista in rialzo da 1,34 a 1,59 figli per donna nel periodo 2017-2065”, insufficiente però a compensare l’aumento della mortalitĂ dovuto alla progressivo invecchiamento della popolazione.
Niente paura però, a “salvarci”, spiega sempre l’Istat saranno gli immigrati. “Si prevede che il saldo migratorio con l’estero sia positivo, mediamente pari a 165 mila unitĂ annue (144 mila l’ultimo rilevato nel 2016), seppure contraddistinto da forte incertezza. Non è esclusa l’eventualitĂ ma con bassa probabilitĂ di concretizzarsi (9,1%) che nel lungo termine esso possa diventare negativo”. Senza troppi giri di parole: “Il saldo naturale della popolazione risente positivamente delle migrazioni. Sempre nello scenario mediano l’effetto addizionale del saldo migratorio sulla dinamica di nascite e decessi comporta 2,6 milioni di residenti aggiuntivi nel corso dell’intero periodo”.
Nicola Mattei
Uno studio di diversi anni fa, di cui non ricordo la fonte, stimava la popolazione ottimale per la superficie del nostro paese in circa 25 milioni. Cioè per vivere senza sovraffollamento. Ad oggi l’Italia è fortemente sovrapopolata con circa il 10% di immigrati regolari ed un 5-6% irregolari di cui in pochi sentivano il bisogno. Non capisco effettivamente questa preoccupazione per un lievissimo miglioramento della qualitá della vita.
Con lavori senza alcuna garanzia (con cui non ti danno certo un mutuo) e con paghe da fame per i giovani grazie a Monti,Letta,Renzi,Gentiloni e sindacati come si puo’ pretendere che gli italiani facciano figli? Se poi c’è questa denatalitĂ e saremo di meno in Italia chissenefrega.Come dice il vecchio detto, meglio soli che male accompagnati
[…] L’articolo Entro 50 anni 6 milioni di italiani in meno. E anche l’Istat tifa per la sostituzione di popolo proviene da Il Primato Nazionale. […]