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Bomba a CasaPound: il gip li scarcera, ma gli anarchici dichiarano guerra allo Stato

by Giorgio Nigra
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Roma, 7 ago – Cinque degli otto anarchici arrestati per la bomba alla libreria Il Bargello di Firenze, legata a CasaPound, e per una molotov contro una stazione dei carabinieri, sono stati immediatamente scarcerati dal gip Fabio Frangini. Non ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza, ha detto il magistrato. Una decisione a sorpresa, perché le forze dell’ordine ritenevano di aver accumulato tutte le prove necessarie contro il gruppetto anarchico. In carcere a Firenze resta dunque un solo militante, il cui Dna era stato trovato sull’ordigno. Gli investigatori sospettano che sia lui ad averlo piazzato davanti alla libreria il Bargello.

Ma c’è un altro particolare inquietante, in questa storia. Sul sito Croce Nera Anarchica, infatti, è comparso uno strano proclama in cui si invita il “movimento anarchico internazionale” a prendere le armi contro lo Stato. Il comunicato prima ricostruisce asetticamente i fatti, indicando anche “nomi e cognomi dei principali inquisitori che hanno coordinato le indagini”, con toni che sembrano indicare possibili obbiettivi da colpire. Detto questo, il documento intende esprimere “vicinanza a tutte quelle individualità che incondizionatamente aldilà del rivendicare o meno le azioni, agiscono. È importante rivendicare collettivamente queste pratiche, come parte della lotta anarchica rivoluzionaria per non isolare i nostri cari compagni. Le ragioni del perché, il nostro anarchismo è partigiano dell’illegalismo e della propaganda con i fatti, sono date dal fatto che riteniamo di stretta necessità ieri come oggi fare tutti gli sforzi possibili per propagandare e diffondere, con la parola, la pubblicistica, la polvere nera, l’idea rivoluzionaria anarchica”.

Per spiegare a cosa ci si riferisca, al di là della retorica, si precisa che “l’attentato, l’incendio, il saccheggio, gli attacchi armati sono parte integrante della guerra portata avanti, senza esclusione di colpi e senza più limiti precostituiti contro lo Stato. Che si abbandonino le armi della politica e si riabbracci la politica delle armi in maniera indeterministica, cosciente e costante”. Il finale procede sulla stessa linea: “Avanti compagni anarchici internazionali, quando le galere non ammutoliranno più i tuoni della dinamite saremo solo a metà strada. Attacchiamo l’autorità a qualsiasi titolo si presenti, senza perdere tempo e con tutti i mezzi a nostra disposizione”. Un vero e proprio proclama eversivo, che tuttavia non avrà mai l’onore di finire in copertina sull’Espresso.

Giorgio Nigra

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1 commento

Tony 7 Agosto 2017 - 9:47

………stiamo attenti! Abbiamo un governo ”democratico” in gravi difficoltà. Hanno tutta la convenienza nel tirar su un bel po di polverone ”anarchico”! Non dimentichiamoci la solita tattica dei governi farlocchi,..la strategia della tensione è il loro modo di sopravvive malgrado la loro inettitudine!!!

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