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Ci risiamo, la magistratura è “scesa in campo”: l’imputazione di Delmastro e le repliche del governo

by Stelio Fergola
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magistratura delmastro

Roma, 7 lug – La magistratura scende in campo, rispettando le previsioni che avevamo fatto già qualche mese fa, e comincia la sua “solita opera” da Andrea Delmastro. Una discesa in campo non esattamente “berlusconiana”, per caratteristiche, steccati ideologici e anche tecnici. Fino a prova contraria i giudici non vengono eletti, e anche se lo fossero non sarebbe per formare nuovi governi ma per occuparsi di altro. In Italia tutto ciò è, come ben si sa da decenni, fortemente in dubbio, e il caso del sottosegretario alla Giustizia è solo l’ultimo di una lunga e triste lista, sebbene sia il primo “fortunato” del governo presieduto da Giorgia Meloni.

La magistratura “comincia” con Delmastro

Poco più di otto mesi. In fondo, nemmeno troppo poco. Usiamo del sarcasmo in queste primissime battute perché si tratta di un atteggiamento positivo, che aiuta ad affrontare le questioni con serenità, nonostante ci sia ben poco da essere sereni. Il governo di centrodestra più debole della storia (almeno fino ad oggi) si ritrova già a subire il primo attacco togato, tanto per ribadire che se c’è qualcuno che per sbaglio o per stato di ubriachezza si aspettava che con la morte di Silvio Berlusconi tutto sarebbe finito, sarà costretto a tornare lucido immediatamente (d’altronde, già gli attacchi a Matteo Salvini avevano lasciato importanti testimonianze nel merito). L’imputazione coatta per Delmastro, decisa dal Gip di Roma per il caso di Alfredo Cospito, ha portato naturalmente il premier Meloni ad esprimersi. Parlando in modo diretto di “opposizione” togata. Mentre la vicenda Santanché aveva lasciato i quadri dell’esecutivo sostanzialmente in silenzio, sul sottosegretario alla Giustizia Palazzo Chigi non tace. Così la Meloni sulla vicenda, come riportato dall’Ansa, ha reagito in modo duro: i magistrati non facciano politica e opposizione, noi non ci faremo intimidire forti dei numeri e del consenso. Ma sappiamo bene che, in questo sistema, le parole possono contare molto poco e i fatti (dei giudici) ben di più. Ovviamente dal Pd di Elly Schlein non possono che arrivare le prevedibilissime critiche: “Toni intimidatori”. Che coraggio, cara Elly.

La riforma della Giustizia è urgente (da anni)

La domanda sorge spontanea: come mai un governo così accondiscente in tutto, dall’Europa, alla Nato, perfino all’immigrazione e a momenti pure verso gli Lgbt dovrebbe scatenare la reazione dei giudici? La risposta si presenta con un’ovvietà disarmante: perché non si può toccare nulla. Intendiamo, proprio niente. Non è ammesso neanche un 99% di allineamento, bisogna proprio fare percentuale tonda, perfetta. Figuriamoci se poi quel poco che si tocca è anche così imponente, come il potere della magistratura di influenzare palesemente la politica e di dettarne la linea. Ciò che ufficialmente definiscono “autonomia”, richiamandosi sacralmente alla Costituzione, ma che nella pratica altro non è se non ingerenza, come abbiamo avuto modo di testimoniare con particolare frequenza dal 1992 in poi. Difficile dare torto, in questo senso, ad Antonio Tajani. Il quale lo dice senza troppi giri di parole: è la riforma della Giustizia a dare fastidio. Nonostante sia tutt’altro che completa, allo stato dei lavori. In ogni caso, la guerra potrebbe essere iniziata. Stavolta però non c’è un gigante come Berlusconi che con i suoi infiniti mezzi economici ha potuto, nonostante tutto, fare il bello e il cattivo tempo. Ci sono persone “comuni”, anche per i ricchi stipendi della politica. Ricordando sempre al lettore che tutto ciò di cui scriviamo è stato ampiamente documentato negli ultimi anni. Un libro in particolare, Il Sistema, scritto da Alessandro Sallusti con le testimonianze di Luca Palamara, dovrebbe mettere tutti a tacere. Non ci stancheremo mai di citarlo, visto quanto è stato ignorato nonostante il clamoroso successo commerciale. In quel testo, precisiamolo, si certifica ciò che una mente sveglia – o normointelligente – poteva comprendere già prima delle rivelazioni dell’ex presidente dell’Anm.

Stelio Fergola

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4 comments

Germano 7 Luglio 2023 - 8:28

Voglio Erdogan come presidente, questo governo debole e bugiardo è lo steso brodo di prima, politici senza palle

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Germano 7 Luglio 2023 - 6:23

“…Tornano i vitalizi per gli ex senatori e i familiari di quelli deceduti…ritorno per 851 ex senatori e 444 familiari…”
Maledetti , parassiti ladri e maledetta l’ora che vi ho votato delinquenti centroMERDA !

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Cara Anm, se la gente non ha fiducia nei giudici la colpa è vostra, non del governo 10 Luglio 2023 - 9:41

[…] Ci risiamo, la magistratura è “scesa in campo”: l’imputazione di Delmastro… […]

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No, care toghe rosse dell'Anm: se gli italiani non hanno fiducia nei giudici non è colpa del governo, è colpa vostra - Rassegne Italia 10 Luglio 2023 - 10:34

[…] di voler – almeno a parole, fino ad oggi – riformare la Giustizia, e di reagire all’ennesimo attacco ad orologeria contro Andrea Delmastro, imputato per il caso di Alfredo […]

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