Roma, 13 mar – Il coronavirus inizia a destare preoccupazione anche in Africa. Nell’ultima settimana in 12 Paesi africani si sono registrati 135 casi di infezione, secondo le stime aggiornate dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e della piattaforma online di monitoraggio Covid19-Africa: il numero più alto di casi è stato registrato in Egitto (60), Algeria (20), Sudafrica (17), Tunisia (sette), Marocco (sei), Senegal (cinque), CamerunBurkina FasoNigeria (due ciascuno), TogoRepubblica democratica del Congo e Costa d’Avorio (uno ciascuno), per un totale di 135 casi positivi, tre decessi (in Egitto, Marocco e Algeria) e 45 guariti. Le stime, ovviamente, si basano sulle limitate capacità diagnostiche dei Paesi sopra elencati e potrebbero rappresentare solamente la punta dell’iceberg.

Sudafrica, primo contagio locale

Sebbene si tratterebbe per la maggior parte di contagi legati a persone provenienti dai principali focolai (Cina, Corea del Sud, Italia del nord, Francia o Iran), le autorità del Sudafrica confermano il primo caso di trasmissione locale di coronavirus. 

La Nigeria non si fa prendere dal panico

Nel frattempo la Nigeria sospende per due settimane le attività del parlamento dopo aver isolato circa 150 persone a rischio per possibile contatto con i due casi confermati, istituendo un comitato per coordinare le misure anti-contagio. Il presidente Muhammadu Buhari ha esortato genericamente i nigeriani a “non farsi prendere dal panico”, sostenendo che “un allarme eccessivo causerebbe più danni che benefici”.

Il Kenya sospende i voli

Tra i provvedimenti più urgenti presi dai singoli Paesi vi è la sospensione  di quasi tutti i voli diretti e provenienti dalle destinazioni a rischio. L’Alta corte di Nairobi, in Kenya, ha ordinato la sospensione di tutti i voli da e per la Cina. Stessa sorte è seguita per i collegamenti con il Nord Italia, in particolare Verona e Milano, e successivamente per i voli da e per Roma e Ginevra.

Nella capitale Nairobi è stato aperto un centro di quarantena per sospetti casi di coronavirus. Si troverebbe all’interno dell’ospedale distrettuale di Mbagathi e dispone di 120 posti letto nei reparti di isolamento e di una sola unità di terapia intensiva.

Burkina Faso e Costa d’Avorio in alto mare

La risposta all’emergenza messa in campo dalle autorità di Burkina Faso e Costa d’Avorio è piuttosto blanda. Quasi nessuna precauzione contro il contagio: solo semplici raccomandazioni alla responsabilità, con controlli della temperatura per chi proviene da paesi con focolai e l’invito ad autoisolarsi per 14 giorni.

Cristina Gauri

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