Roma, 17 set – Matteo Bassetti interviene ancora una volta sui nuovi casi di coronavirus confutando allarmisti e catastrofisti. L’infettivologo analizza i ricoveri e spiega perché non c’è da preoccuparsi più di tanto rispetto ai mesi scorsi, quando l’epidemia impazzava. E’ vero che rispetto a qualche settimana fa “torniamo a vedere nei reparti pazienti anziani colpiti da Sars-CoV-2”, fa presente l’esperto. “Questo perché sono quelli più fragili e perché il virus può far precipitare situazioni preesistenti, ovvero soggetti con diabete, cardiopatie, problemi respiratori, chi segue multi-terapie. In persone in là con gli anni la patologia ha un impatto diverso”, chiarisce Bassetti. Tuttavia “la malattia oggi ha un mortalità decisamente più bassa, 0,4-0,6%, e nel 99,6% dei casi si guarisce“, precisa all’AdnKronos Salute il direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

“Su 40mila contagi solo il 5% ha bisogno di cure”

Secondo l’infettivologo, “c’è stato un lieve rialzo dell’età media dei positivi dovuta all’effetto delle vacanze: sono i giovani che si sono spostati di più e per questo sono stati più esposti al virus”, portandolo poi anche in famiglia. “Ma ad essere mutata è esclusivamente l’età dei contagiati e non dei pazienti – osserva – Io ricovero solo ultra 80enni con, fortunatamente, una situazione clinica diversa da quella di marzo-aprile e non ho decessi da tempo“, ci tiene a spiegare. “E’ vero – chiosa Bassetti – il mare si sta agitando, ma su 40mila contagi solo il 5% ha bisogno di cure. Nei mesi caldi dell’emergenza avevamo picchi di 25-30% dei positivi che necessitava di cure in terapia intensiva”. Questo perché intercettiamo meglio i casi? “Sicuramente, poi facciamo più tamponi e poi è ormai chiaro che la letalità del virus si è ridotta”, ribadisce l’esperto.

“Ridurre quarantena a 7 giorni con tampone o a 10 senza”

Ecco perché, come scrive Bassetti sulla sua pagina Facebook, si può e si deve ridurre la quarantena. “Siamo circondati da Paesi in cui la quarantena per Covid è inferiore a 14 giorni: Francia 7, Svizzera 10, Austria 10 e Slovenia 10. Molti di questi Paesi stanno addirittura pensando ad una ulteriore riduzione con un acceso dibattito tra Svizzera e Germania per arrivare a 5 giorni. Io – precisa l’esperto – continuo a pensare che si potrebbe ridurre a 7 con tampone in uscita o direttamente a 10 (come tutti gli altri confinanti) senza nessun tampone. E so che ci sono molti colleghi che la pensano come me…”.

“A questo punto se si decide di rimanere a 14 giorni (come ribadito martedì dal Cts) dovremmo chiedere a tutti i viaggiatori o i cittadini di questi Stati confinanti, quando entrano in Italia di dichiarare se erano in quarantena nei loro Paesi e fargli fare altri 4 giorni nel nostro Paese oppure fargli il tampone. Altrimenti – è l’accusa di Bassetti – rimane l’ennesimo provvedimento ipocrita e di facciata“.
Adolfo Spezzaferro

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