Roma, 8 lug – Scatta di nuovo l’allarme coronavirus “importato” dal Bangladesh. Un aereo della Qatar Airways con a bordo 125 passeggeri bengalesi è atterrato all’aeroporto di Fiumicino. I passeggeri bengalesi (regione del Bangladesh), che sono oggetto di un provvedimento di respingimento per motivi sanitari (troppi casi di coronavirus accertati), resteranno a bordo fino al momento della ripartenza dell’aereo, intorno alle 16 di oggi. I passeggeri non bengalesi, autorizzati a sbarcare, saranno comunque sottoposti a tampone in aeroporto.
La mossa per arrivare in Italia aggirando i controlli
La presenza di 125 cittadini del Bangladesh su un totale di 200 passeggeri lascia intendere che i soggetti in questione abbiano tentato di arrivare in Italia aggirando i controlli dopo il provvedimento emesso ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza che blocca per una settimana i voli provenienti da Dacca. Il caso dei passeggeri “indiretti” provenienti dal Bangladesh a bordo del volo della Qatar lancia l’allarme. “Enac emetta una indicazione chiara alle linee aeree affinché non imbarchino, per il tempo stabilito dalla massima autorità sanitaria del Paese, questi passeggeri – dichiara il responsabile dell’unità di crisi Alessio D’Amato -. La disposizione del ministro Speranza va rispettata e applicata”.
Sarebbero 600 i positivi atterrati da Dacca di cui si sono perse le tracce
Tutto è cominciato con un aereo partito dalla capitale del Bangladesh e atterrato lunedì a Fiumicino carico di positivi al coronavirus (almeno 36). Ma a quanto pare sarebbero almeno 600 i cittadini del Bangladesh infetti atterrati in questi giorni con i i voli speciali e di cui si sono perse le tracce.
Speranza scrive alla Ue: “Opportuno delineare nuove misure cautelative”
Dal canto suo, Speranza ha inviato una lettera al Commissario Ue alla Salute e alla Sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, e al ministro della Salute tedesco, Jens Spahn in cui fa presente che “è opportuno delineare insieme nuove misure cautelative per gli arrivi da aree extra Schengen ed extra Ue. In tale contesto chiederei a Commissione e presidenza di promuovere un maggiore coordinamento tra gli Stati membri e garantire, così, una maggiore efficacia alla realizzazione dell’obiettivo di contenere la diffusione di contagi causati da focolai di origine esterna” di coronavirus.
Ludovica Colli