Roma, 12 ago – Mentre si sta svolgendo la riunione dei capigruppo in Senato, il leader del M5S ha chiuso la porta a Matteo Renzi. “Qui nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi”, ha detto Luigi Di Maio in una diretta video su Facebook. “Aperture, chiusure, mezze aperture.. il Movimento 5 Stelle vuole una cosa: che si apra al taglio dei 345 parlamentari. Noi siamo pronti, ci aspettiamo che la Camera possa votare su questo. Non ci sono giochi di palazzo da fare. Io sento di nuovi gruppi, ma i gruppi nascono con le elezioni, prima di costituirsi devono stare sulla scheda elettorale”, ha detto Di Maio.
Poi il leader pentastellato ha elencato le priorità del suo movimento. “Questo è il nostro cronoprogramma: per prima cosa tagliare i 345 parlamentari, poi ci presenteremo al fianco di Giuseppe Conte come ministri del M5S e lo sosterremo in aula e terzo bisogna andare al voto. Ma è il presidente della Repubblica che decide quando e come”. In ogni caso secondo il vicepremier “se tutto va bene un governo ci sarà a dicembre e non avrà il tempo di confermare il reddito di cittadinanza, gli investimenti etc”.
Di Maio ha poi accusato la lega di slealtà: “Vedrete che questa pugnalata alle spalle al Paese dalla Lega verrà fatta pagare dagli italiani, non stiamo parlando di un’azione qualsiasi, ma di aprire una crisi di governo, nel bel mezzo di agosto, trascinando l’Italia alle elezioni in autunno che non succedeva dal 1919. Giusto 100 anni. Tanta gente in Italia mi sta dicendo: andate avanti, hanno fatto una scorrettezza, hanno voltato le spalle al Paese”.
Alessandro Della Guglia
1 commento
Il “renzo tramaglino” pidiessino è il classico “generale” senza “esercito”. Potrebbe pure avere un certo numero di parlamentari pidiessistici disposti a seguirlo nella sua ultima avventura, ma, a “scisma” avvenuto, alle prime elezioni, del nostro “renzo” & sodali non se ne sentirebbe più parlare. (E sarebbe ora!). Per ora rimane attaccato al partito pidiesse, (la cui “base”, di sicuro, lo vede con la stessa benevolenza con cui vedrebbe gli scarafaggi in cucina, (a parte, forse, chef rubio… Per gli scarafaggi, n.d.r.).), come la zecca che è, pronto a vendere pure la madre, (se qualcheduno la compra…), al miglior offerente. I cosiddetti “renziani” mi ricordano ciò che avvenne a destra, tanti, tanti anni fa’. Un gruppo di parlamentari missini uscì dal partito e fondò: “democrazia nazionale” partito che durò l’ “espace d’ un matin” , essendo, appunto, un gruppo di “ufficiali” senza un, sia pur piccolo, esercito, Se il “tramaglino” fonderà il suo partitino, alla resa dei conti, (elettorale), varrà molto, ma molto meno di un “boldrino”. (Poverino!)… Sic..!…