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Europee, ammessa la lista di CasaPound. Di Stefano: “Fuori dalla Ue”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 18 apr – E’ ufficiale, CasaPound Italia parteciperà alle elezioni europee del 26 maggio. L’Ufficio elettorale ha infatti ammesso la lista delle Tartarughe frecciate in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali. “Con grande orgoglio vi annuncio che le nostre liste sono state accettate in tutte le circoscrizioni”, scrive su Facebook il segretario nazionale di CasaPound Italia, Simone Di Stefano. “Il 26 Maggio avrete la possibilità di votare per la libertà e l’indipendenza della nostra Nazione! – prosegue – E ora tutti al lavoro per convincere amici, parenti, colleghi che l’unica cosa che dobbiamo dire a Bruxelles è addio. Ridateci i nostri soldi, il nostro oro e tenetevi immigrati, direttive gender e austerità“. CasaPound correrà nel partito Alleanza europea dei movimenti Nazionalisti (Aemn), collegata con Bela Kovacs di Jobbik.

“La Ue non va riformata, bisogna uscirne”

Chi si candida con l’idea di cambiare l’Unione europea neutralizza ogni ipotesi di sovranismo perché immagina di cambiarla con un’alleanza con il Partito popolare europeo, che ne rappresenta l’anima”, spiega Di Stefano. “E a proposito di sovranisti, ricordiamo che i primi a urlare contro l’Italia per aver sforato i parametri di bilancio sono stati quelli austriaci e quelli ungheresi“, precisa il segretario di Cpi. “Che cosa pensa Marine Le Pen, alleata della Lega di Salvini, del trattato di Aquisgrana che consegna di fatto ai francotedeschi la gestione della Ue? Ecco – conclude Di Stefano – basta porsi queste semplici domande per capire che non si può riformare la Ue, neanche con i sovranisti, ma bisogna uscirne“.

Adolfo Spezzaferro

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2 comments

Giuseppe Guarneri 18 Aprile 2019 - 3:10

Bravo Di Stefano , bravo Iannone insistiamo sulla medesima linea politica.
Uscire dall’ UE significa anche azzerare il debito pubblico italiano e far scomparire l’ inesistente indice di inflazione che i capitalisti hanno definito SPREAD .
Mai più emissione di titoli di debito pubblico BOT CCT ecc… Simbolicamente a tal uopo Benito Mussolini bruciò sull’ altare della patria in Roma dei fogli di carta. Cari Iannone e Di Stefano il leader di forza nuova è un validissimo combattente ed è degno di rispetto. Camerati nazional socialisti vi auguro fiducia e mi dispiace non essere li con Voi peccato.
Il Presidente del Movimento per l’ indipendenza della Repubblica Siciliana
Giuseppe Guarneri.

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Filippo 20 Aprile 2019 - 4:45

Ma quindi gli italiani, da bravi patrioti, che hanno investito in titoli di stato italiani con l’talexit ricevono in cambio picche? In ogni caso lo “spread” non è un indice di inflazione ma è l’indice della differenza di rendimento di un titolo italiano su quello tedesco. Quello italiano rende di piú perché chi lo compra ha meno fiducia che lo stato italiano gli ridarà indietro i soldi.. con la prospettiva di uscita dall’euro dove troveremo i soldi per finanziare i servizi ai cittadini? Se stamperemo moneta per finanziare lo stato il valore della lira sarà bassissimo e potremo solo esportare perché diventeremo un paese con manodopera a basso costo. Ma perché invece non sfruttare l’euro come andrebbe sfruttato? Ovvero lavorando sul miglioramento dell’efficenza e produttività delle imprese italiane.. investire in ricerca, incentivare i ragazzi a studiare, legiferare in maniera da far crescere le aziende migliori e non aiutare con i soldi pubblici aziende inefficienti e improduttive. Non incentivare il lavoro poco qualificato con aiuti di stato.. boh.. non capisco cosa avete in mente.. 🙂

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