Con l’accordo il governo riconosce, si legge nei documenti della Corte, “i casi di maltrattamenti simili a quelli subiti dagli interessati a Bolzaneto come anche l’assenza di leggi adeguate. E si impegna a adottare tutte le misure necessarie a garantire in futuro il rispetto di quanto stabilito dalla Convenzione europea dei diritti umani, compreso l’obbligo di condurre un’indagine efficace e l’esistenza di sanzioni penali per punire i maltrattamenti e gli atti di tortura”.
Il governo italiano si impegna poi “a predisporre corsi di formazione specifici sul rispetto dei diritti umani per gli appartenenti alle forze dell’ordine”. In cambio inoltre dei 45 mila euro che il governo verserà a ciascuno di loro, i ricorrenti “rinunciano a ogni altra rivendicazione nei confronti dell’Italia per i fatti all’origine del loro ricorso”.
Alessandro Della Guglia