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I frati comboniani contro Salvini: "Da razzisti dare del 'verme' a chi ha stuprato Desirée"

by Lorenzo Zuppini
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Roma, 31 ott – i frati comboniani attaccano il ministro dell’Interno Matteo Salvini per aver definito “verme” chi ha ucciso Desirée Mariottini. I frati si dicono “indignati e sgomenti” per tale definizione, poiché i tanti immigrati africani presenti in Italia potrebbero risentirne ed essere meno sicuri nel nostro Paese.
La preoccupazione e l’indignazione dei frati comboniani è stata pubblicata a mezzo stampa sulla loro rivista, Nigrizia: Salvini usando la parola “verme” per un immigrato ha compiuto “una violenza verbale reiterata che istiga atti di violenza verso gli africani”. I frati affermano che giustizia debba essere fatta per la povera Desirée, ma che è “perverso ogni tentativo di strumentalizzazione della sua morte, in modo specifico per attaccare gli immigrati”. Di qui un appello al ministro dell’Interno, affinché disinneschi la violenza verbale e eviti “nei suoi pronunciamenti parole che possano fomentare l’odio e la violenza razziale al fine di stemperare le tensioni sociali nel nostro paese e non aggravare la già difficile relazione tra italiani e la comunità immigrata”.
I comboniani, che nel loro carisma hanno l’apostolato missionario presso le popolazioni non ancora o non sufficientemente evangelizzate, specialmente in Africa, fanno poi riferimento agli “atti di intolleranza e di violenza che sono andati moltiplicandosi negli ultimi tempi sull’onda di pronunciamenti xenofobi da parte di autorità civili ed esponenti della politica”, sottolineando che tali episodi sono indicativi del clima razzista che sarebbe presente in Italia e che farebbe sentire “più insicuri” gli africani che vivono in Italia, “che per il semplice fatto di avere la pelle scura possano diventare bersaglio di aggressioni razziste”.
Mentre l’indignazione dei frati comboniani viene diffusa via web, Mamadou Gara, uno degli africani in cella con l’accusa di aver drogato, stuprato e ucciso Desirée si difende e afferma: “Quando ho avuto il rapporto sessuale con la ragazza lei era tranquilla, non mi sembrava drogata o ubriaca”. 
Anna Pedri
 

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2 comments

Cesare 31 Ottobre 2018 - 1:35

Per questi frati globalisti amanti dei ragazzotti africani come el papa è piu’ grave dare del verme ad un omicida che l’atto di stupro seriale e omicidio che questi compiono!!Per quanto concerne la paura che puo’ creare agli altri africani, è ora che sviluppino la paura della conseguenza delle loro azioni.Fino ad oggi la giustizia è stata troppo buonista con loro e spesso piu’ severa con gli italiani e questo gli ha spinti a delinquere ancora di piu’

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Michele A. 31 Ottobre 2018 - 3:14

Potreste rendere pubblici i recapiti di questi criminali di Nigrizia, sì perché pari sono agli assassini di Desiree se non peggio, in modo da dare la possibilità a tanta gente più “normale” di recapitare loro sentimenti ed opinioni? Grazie.

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