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Immigrazione, è stato un 2022 da incubo (e il 2023 sarà molto peggio)

by Alberto Celletti
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immigrazione 2022

Roma, 12 apr – L’immigrazione nel 2022 è stato un vero e proprio incubo, che ha visto risalire il numero degli arrivi a livelli vertiginosi: oltre 100mila clandestini. L’attuale 2023, inoltre, rischia di battere ogni record visto in precedenza. È quanto emerge dai dati della Polizia di Stato riepilogativi, pubblicati dall’Ansa.

Immigrazione, i numeri sono già pazzeschi nel 2022

L’immigrazione dell’anno trascorso, il 2022, mostra numeri già abbastanza impressionanti, per lo meno se paragonati a quelli degli anni del governo gialloverde (2018 e 2019) e delle “annate del Covid” le quali hanno inciso positivamente sulla riduzione degli arrivi. Secondo i dati, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 in Italia sono arrivati 105.131 clandestini, distribuiti in ben 2.539 eventi sbarchi. La pressione migratoria via mare ha avuto solo una fase di relativo allentamento, dal 2017 al 2019, per poi riprendere prima quasi come prima e poi esattamente sugli stessi livelli precedenti. L’aumento del 2022 è significativo rispetto all’anno precedente: +55,80%, rispetto ai 67.477 migranti a seguito e gli 1.718 sbarchi nel 2021. Picco massimo, ad agosto: 16.816 migranti (circa 542,45 sbarcati al giorno).

La provenienza dei flussi

Sulla provenienza dei flussi a dominare è ovviamente la Libia con 53.310 clandestini, seguita da Tunisia (32.371), Turchia (16.205), Libano (1.603), Algeria (1.389), Siria (243), Grecia (6) e Cipro (4). Le regioni più interessate, altrettanto ovviamente, quelle meridionali: prima in questa non esaltante classifica è la Sicilia con 79.016 sbarcati, seguita dalla Calabria con 18.100; seguono poi la Puglia (4.908), la Sardegna (2.103), la Campania (641), la Toscana (250) e l’Emilia Romagna (113). Numeri da capogiro, si apprestano a spaventare il 2023, viste le ultime previsioni che parlano della possibilità di 250mila arrivi, il che costituirebbe un record senza precedenti.

Alberto Celletti

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