Come ormai ben sappiamo l’imponente Operazione Mare Nostrum sottrae dalle dilaniate casse del nostro erario circa 9 milioni di euro al mese. Il risultato? Per farla breve gli sbarchi, venendo agevolati, aumentano e i costi, di conseguenza, continuano a salire come le disperate vittime causate da questo folle e irresponsabile sistema.
Nel frattempo alcuni membri del nostro governo soffrono delle solite perdite di memoria: alcuni degli stessi fautori di Mare Nostrum si riscoprono polemici sulla questione e attaccano la loro stessa creatura, riscoprendo difetti che fino a qualche mese fa erano innalzati a punti di forza dell’intera Operazione.
Perfino lo sveglio e sempre pimpante Angelino Alfano, nostro ministro dell’Interno, primo promotore dell’Operazione e quindi responsabile di questo disastro, si è ritrovato, durante una conferenza stampa in un caldo 15 Agosto, a richiedere l’intervento dell’Europa sulla questione migratoria e a sottolineare la totale inutilità delle misure fino a questo momento adottate per contenere le vittime causate dall’invasione. Buongiorno Angelino.
In ultima battuta il ministro ha richiesto l’intervento di Frontex. Pasticca per risolvere i suoi problemi di emicrania? No, affatto. Frontex è l’istituzione europea fantasma il cui compito è quello di coordinare ed aiutare il pattugliamento – soprattutto con propri mezzi – degli esterni confini aerei, marittimi e terrestri dell’Europa.
Ma andiamo a scoprire nel dettaglio di che tipo di entità stiamo parlando.
Questa istituzione nasce nel lontano 2005 e la prima assurda anomalia la possiamo trovare nella dislocazione della sua sede. Infatti il quartier generale di Frontex è in Polonia, precisamente a Varsavia, nazione che si affaccia a nord sul Mar Baltico e confina con Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Bielorussia, Lituania e Russia quindi non esattamente un luogo vittima di grandi migrazioni in entrata.
Dal 2008 Frontex, inoltre, dispone di 31 milioni di euro per il pattugliamento del solo Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico e, dall’Agosto del 2013, di 26 elicotteri, 22 aerei e 113 navi ed attrezzatura radar.
Frontex, nel sud del Mediterraneo, non è pervenuta fino a questo momento.
Viene da chiedersi dove siano nascoste queste risorse che, come al solito, siamo noi a pagare ma soprattutto se sia ben chiaro all’Europa il quadro disperato che sta vivendo il nostro paese bravo, oramai, solo nell’esportare disoccupati e importare schiavi a basso costo.
Mirko de Martini