Roma, 18 apr – Malta non vale la pena, meglio l’Italia. Questo gli scafisti “consigliano” nelle chat ritrovate dal Giornale, ancora attivo nella sua inchiesta sui funzionamenti dettagliati delle traversate che portano i clandestini sulle nostre coste.
“Malta non conviene, meglio l’Italia”: la conversazione social intercettata
Niente Malta, la meta da raggiungere è l’Italia e bisogna fare di tutto per approdarvi. Dalle conversazioni social intercettate si evince questo. Un vero e proprio vademecum dedicato ai “capitani”, ovvero coloro che portano materialmente i clandestini sulle nostre coste. Indicazioni schiette e semplici: per comodità meglio evitare le coste maltesi e dirigersi su quelle italiane. Si legge: “I bussolieri devono imperativamente evitare Malta, tranne che in emergenza”. Malta sarebbe più facile e anche più sicura da raggiungere, ma si punta dritti alla Sicilia. Meglio rischiare il colpo grosso che di mandare il viaggio a vuoto, in sintesi.
Le motivazioni
Malta no, Italia sì. Nelle conversazioni si legge anche: “In caso di campo chiuso: nessun telefono, quindi nessuna possibilità di contattare le vostre famiglie”. Perché? Semplice: “Malta confisca tutto: nessuna chiamata né niente. In Italia almeno puoi dare notizie ai parenti, a Malta è molto difficile”. Insomma in Italia si può fare quasi tutto, a Malta no. Nell’immaginario dei trafficanti, è evidente come il nostro Paese sia una sorta di Paradiso in cui tutto è concesso, mentre altrove le regole siano decisamente più stringenti e soffocanti per poter “lavorare” in santa pace. In un 2023 così disastroso sul fronte dell’immigrazione clandestina, una notizia del genere non può che certificare lo stato di assoluta emergenza in cui ci troviamo. Chissà se lo stop alla cosiddetta “protezione speciale”, potrà servire a stemperarlo.
Alberto Celletti