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“L’Italia non è razzista, faccia un po’ di autocritica”: la sberla della Cacciatori a Egonu

by Alberto Celletti
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Cacciatori critica Egonu

Roma, 22 mar – Maurizia Cacciatori rifila una schiacciata diretta a Paola Egonu. E il motivo sono gli insulti della stessa Egonu all’intero Paese, accusato di razzismo in svariate occasioni. Un atteggiamento che ha infastidito molti, noi in primis, che ora trovano finalmente rappresentanza nelle dichiarazioni di dissenso espresse da un volto noto, ovvero quello della ex alzatrice italiana.

Cacciatori contro Egonu: “L’Italia non è razzista, non ci sto”

Cacciatori attacca Egonu senza troppi complimenti ed è molto diretta nel difendere casa propria: “Non ci sto a dire che gli italiani sono razzisti. L’Italia vuole bene a Paola, le ha insegnato a giocare a volley e lei ne è consapevole”. In molti aspettavano da qualche volto noto, finalmente, una presa di posizione dopo gli insulti della Egonu, passati senza nessun accenno di critica e anzi, addirittura incensati da un mainstream che l’ha ospitata al festival di Sanremo.

“Faccia un po’ di autocritica”

Cacciatori prosegue nel rimbrottare la Egonu, ma con un po’ più di “strategia” rispetto alla prima frase: “Paola ha davanti tante bambine e deve sempre dare buoni messaggi. Il razzismo va combattuto, ma questo Paese va oltre certe cose. Un po’ di autocritica le farà bene“. Stoccata e fioretto. Dopo la mazzata, le “panelle”, per usare un’espressione dialettale. L’eleganza, qualcuno ha detto, della critica sana. Perché  dopo ha anche aggiunto: “Sente la pressione che la circonda e lo stress del dover vincere. Ma credo abbia capito. Io poi tendo a guardarla con una visione materna e sono indulgente. Paola ha semplicemente dosato male le parole”. Insomma, benevolenza dopo il rimbrotto. In effetti, la Cacciatori dimostra buon senso diplomatico in questa sua uscita che nessuno abbia un minimo a cuore la propria comunità potrebbe contestare. A meno di non far parte della solita schiera di autorazzisti sempre prona alle offensive dell’universo progressista e della sua scellerata visione di comunità.

Alberto Celletti

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