Reggio Calabria, 23 gen – La Guardia di Finanza ha scoperto un esercito di “furbetti del reddito di cittadinanza”. Tra loro c’è chi ha la Ferrari in garage, altri avevano intestate ville di lusso, due sono detenuti per il reato di associazione di stampo mafioso, un intero nucleo familiare riconducibile ad una nota famiglia di ‘ndrangheta, diversi soggetti titolari di redditi, anche per oltre 55.000 euro. Si tratta di 237 persone, tutte residenti nella Locride, in provincia di Reggio Calabria, che da aprile a dicembre del 2019 avevano richiesto e ottenuto il Reddito di cittadinanza senza averne i requisiti. I soggetti avrebbero falsificato i dati relativi alle Dichiarazioni sostitutive uniche, omettendo di indicare i componenti del nucleo familiare.
I 237 furbetti dovranno restituire circa 870 mila euro
I 237 indebiti percettori del Rdc sono stati inoltre segnalati all’Inps per l’avvio del procedimento di revoca dei benefici ottenuti, con il conseguente recupero delle somme già elargite che ammontano a circa 870 mila euro. Al contempo ovviamente sarà interrotta l’erogazione del sussidio che avrebbe altrimenti comportato, fino al termine del periodo previsto per il Rdc, un’ulteriore perdita di risorse pubbliche di oltre un milione di euro. Le indagini hanno coinvolto la numerosa platea di soggetti già denunciati per la vicenda dei “falsi braccianti agricoli” nonché dei “falsi rimborsi fiscali”. I furbetti sono stati scoperti grazie alla presenza di anomalie nelle Dsu.
Adolfo Spezzaferro
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