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Meloni: “Difendere le chiese armene”. L’appello al governo sul Nagorno-Karabakh

by Ludovica Colli
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Nagorno-Karabakh

Roma, 18 nov –  Giorgia Meloni chiede al governo giallofucsia di impegnarsi per far attivare i cosiddetti “caschi blu della cultura” a difesa delle chiese degli armeni in Nagorno-Karabakh. “Il 10 novembre Armenia e Azerbaigian, con la mediazione russa, hanno firmato l’accordo che ha messo fine al conflitto riesploso il 27 settembre scorso in merito al Nagorno-Karabakh, zona a maggioranza armena autoproclamatasi indipendente dall’Azerbaigian all’inizio degli anni ’90 – ricorda la leader di Fratelli d’Italia -. L’accordo prevede il ritorno di alcuni territori sotto il pieno controllo azero e sono forti i timori che ciò possa portare alla discriminazione dei cristiani armeni e alla distruzione di chiese e simboli della cristianità, anche a causa della sempre più invadente influenza della Turchia di Erdogan nell’area. La Russia con un proprio contingente si è impegnata a garantire che ciò non avvenga, ma reputo che sia importante che anche l’Italia e l’Unione europea facciano la loro parte“, fa presente la Meloni.

“Governo italiano si attivi per coinvolgere i caschi blu della cultura”

“Chiedo al governo italiano – prosegue la leader di FdI – di attivarsi nelle opportune sedi per un coinvolgimento dei ‘caschi blu della cultura’, le task force nazionali create a seguito del memorandum tra Italia e Unesco per la protezione del patrimonio culturale in zone di guerra. E’ interesse dell’Italia e dell’Europa una pace duratura tra Armenia e Azerbaigian in virtù dei legami di amicizia e degli stretti rapporti economici che abbiamo nell’area e ciò può avvenire solo in un contesto di reciproco rispetto e di tutela delle identità religiose e nazionali”, conclude la Meloni.

La sconfitta armena e i rischi per la comunità cristiana

L’Armenia esce sconfitta dal conflitto. L’accordo infatti prevede che gli armeni, in cambio della ritirata delle truppe azere da Stepanakert, capitale e principale città del Nagorno-Karabakh), restituiscano alcuni territori a Baku. Dopo di che nella regione contesa verranno inviati circa 2 mila unità dell’esercito russo a controllare che le due parti mantengano unicamente “le posizioni attualmente occupate”. Questo comporta l’annessione da parte dell’Azerbaigian dei territori conquistati durante il conflitto. E spiega la preoccupazione espressa dalla Meloni per la comunità armena cristiana presente nei territori in questione.

Ludovica Colli

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