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Milano, Salone del mobile: l’orda di ladre rom assalta i turisti sulla metro

by Fabio Pasini
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Miano, 14 apr – Hai voglia a glorificare i Simone di Torre Maura, il giovane “nun me sta bene che no”, a schierare i Formigli che si dissociano rispetto a un pubblico che sta con i cittadini delle periferie che non ne possono più di essere calpestati. Hai voglia ad accusare CasaPound di spargere odio razziale quando la realtà è sotto gli occhi di tutti. Una realtà che fa male e imbarazza le anime belle del politicamente corretto. Diventa quindi impresa ardua difendere l’indifendibile presenza dei rom nelle nostre città.

Puntualmente gravide

Si è vista questa presenza, in tutta la sua inaccettabilità, nella Milano gonfia di visitatori accorsi per l’atteso Salone del Mobile. Si è vista anche se sui giornaloni buoni ha avuto un risalto modesto e povero di commenti la notizia dell’assalto massiccio di autentiche batterie di ladre nomadi ai passeggeri della metropolitana. Sì, perché ci si è trovati di fronte a una condotta criminale pianificata, organizzata e messa in atto con inquietante scientificità. Il caso più eclatante e significativo si è avuto alla fermata Amendola Fiera della “linea rossa” della metropolitana milanese. Lì gli agenti hanno bloccato nello stesso momento ben 17 borseggiatrici nomadi, quando una turista cinese era appena stata derubata. Una giovane rom è stata arrestata, mentre le sue due complici, entrambe in stato di gravidanza, sono state denunciate e rilasciate. D’altronde delle 17 signore coinvolte, ben 13 erano incinte. E qui torna alla luce un altro aspetto particolarmente significativo del fenomeno. Le professioniste del furto con destrezza appartenenti a quell’etnia si fanno trovare agli “appuntamenti di lavoro” puntualmente gravide, così da evitare, una volta fermate, di finire in carcere. Un metodo antico ma sempre efficace.

Un branco senza onore

In questi giorni di grande folla sui mezzi pubblici di Milano ci sono state un gran numero di segnalazioni, lamentele e denunce; anche perché gruppi di 30-40 rom che si muovevano tra i vagoni e le banchine della metro non potevano passare inosservati, né agli occhi dei passeggeri né a quelli delle telecamere di sorveglianza. Le ladre operano in squadre di cinque o sei persone con una tecnica collaudata: una si fionda su borse, portafogli, gioielli e oggetti tecnologici, mentre le altre supportano l’azione con movimenti diversivi. Solitamente la modalità è quella del furto rapido con inganno al distratto malcapitato, ma purtroppo queste figure hanno dimostrato anche un lato umano peggiore. E quando si trovano di fronte a vittime più deboli e inermi, come persone anziane o comunque in difficoltà, le rom diventano violente, minacciando e spintonando le prede con la forza famelica di un branco senza onore. Un altro dato di tale situazione è rilevante: le nomadi coinvolte nel sacco di questa settimana non vivono solo a Milano e dintorni, ma diverse di loro provenivano anche da altre città, come Torino e persino Roma. Tutte in “trasferta di lavoro”, intruppate in una missione massiccia pensata per sfruttare l’alto potenziale di bottino che avrebbero trovato nel capoluogo lombardo. Non chiedetevi dunque perché i cittadini, specie quelli più fragili, in particolare i residenti delle periferie, sempre più minacciati da queste indesiderabili presenze, non ne possono più. Chiedetevi piuttosto perché non funzionano più le piatte accuse di razzismo, gli indecenti ricatti morali, i patetici richiami a un “senso di umanità” di cui peraltro ignorate il vero significato. E in attesa di ripartire da qualcosa, sempre la più improbabile, prendete la metropolitana.

Fabio Pasini

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Ragnarok 14 Aprile 2019 - 11:04

Con un paio di calci in pancia non sarebbero più gravide…

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Milano, Salone del mobile: l’orda di ladre rom assalta i turisti sulla metro - AllNews24 14 Aprile 2019 - 11:26

[…] Milano, Salone del mobile: l’orda di ladre rom assalta i turisti sulla metro proviene da Il Primato […]

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blackwater 14 Aprile 2019 - 12:35

mi domando perchè una donna incinta non possa finire in carcere; fino a prova contraria o in rarissimi casi la gravidanza non è affatto una malattia da rendere incompatibile la presenza in carcere;

eventualmente si potrebbe pensare sempre all’interno del carcere orari di aria più estesi, e questo indipendemente dalla etnia;

in ogni caso come puoi stare tutto il giorno a rapinare le persone,così nulla ti impedisce a livello di salute la presenza in carcere,parto compreso.

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Piero 14 Aprile 2019 - 2:19

Bisognerebbe procedere nei confronti di questa etnia – inutile, e anzi dannosa per il consesso civile – con una durezza estrema, degna di ben altra epoca.

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Claudio Serra 15 Aprile 2019 - 5:55

di questa razza!!!!!!!!!!!!!

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Raffo 14 Aprile 2019 - 9:56

Che schifo vergognoso,che luridume umano……….la sinistra ignobile difende questa banda crimimale , la magistratura senza coraggio manda impunita e protegge questa fecciaglia umana…………..che vomito , che rigurgito………. vigliacchi comunistoidi sinistri, avete ridotto l’Italia ad una latrina immonda.

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bellaciao 15 Aprile 2019 - 11:55

bisognerebbe sterminarli….come le zecche

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Beppe Sala, foto con bambina di colore per celebrare accoglienza. Ma la Rete: “Razzista e sessista” - AllNews24 25 Aprile 2019 - 12:21

[…] già avuto modo, nella settimana del Salone del Mobile a Milano, di raccontare dell’opera d’arte pensata contro i femminicidi e finita nel mirino delle femministe che accusavano di sessismo lo stesso benintenzionato autore. […]

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Amedeo 21 Maggio 2019 - 2:07

Girare al ministro competente per la sicurezza dei cittadini per evitare che questi, sentendosi inermi, diventino a loro volta delle belve

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