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Il Natale secondo la Ue è addirittura peggiore di quello imposto da Conte

by Adolfo Spezzaferro
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Bruxelles, 2 dic – Il Natale secondo le linee guida dell’Unione europea sarebbe addirittura peggiore di quello imposto dai decreti del governo giallofucsia. Secondo Bruxelles infatti non bisognerebbe far tornare gli studenti in classe, ma prolungare le vacanze o proseguire con la didattica a distanza. Ancora, le messe dovrebbero essere celebrate online o se proprio in presenza dei fedeli in versione ridotta, senza canti e con posti che rispettino il distanziamento. E i cittadini Ue dovrebbero imporsi l’auto-quarantena.

Le linee guida Ue del Natale per “salvare vite”

“Nelle nostre linee guida per gli Stati membri non avremmo potuto essere più coerenti di così – afferma convinta il commissario Ue alla Salute Stella Kyriakides -. Le misure di prevenzione dovranno continuare fino al vaccino e in particolare nel periodo delle vacanze di fine anno. Non vogliamo cancellare il Natale ma renderlo più sicuro per tutti. Sappiamo che il sacrificio è elevato ma le feste non possono essere occasioni di super diffusione. I nostri comportamenti durante le festività salveranno delle vite“, dichiara in conferenza stampa. In sostanza, dunque, anche Bruxelles fa ricadere la responsabilità di un eventuale aumento dei contagi sui comportamenti scorretti dei cittadini.

La Commissione Ue vuole le “bolle domestiche”

La Commissione Ue poi precisa che “in caso di allentamento delle restrizioni” è il caso di “implementare l’uso di ‘bolle domestiche‘, il che significa che le persone sono incoraggiate a trascorrere i giorni dei festeggiamenti con le stesse persone e ridurre ulteriori contatti sociali“, si legge nelle linee guida. In merito alle messe, si invita a “considerare di evitare funzioni di grandi dimensioni o di utilizzare trasmissioni online, TV o radiofoniche, o ancora assegnando spazi specifici per le famiglie strette (‘bolle familiari’) per sedersi insieme e vietare i cori. L’uso delle mascherine è particolarmente rilevante durante questi tipi di incontri”.

“I lavoratori in auto-quarantena” dopo Natale

Inoltre le linee guida per il Natale spingono i Paesi Ue a “incoraggiare i datori di lavoro a consentire alle persone di lavorare da casa o dal luogo in cui si intendono trascorrere le festività di fine anno alcuni giorni prima e dopo, preferibilmente circa sette giorni, quando possibile. Ciò consentirà ai lavoratori di auto-quarantenarsi prima di partecipare a riunioni sociali o familiari, o eventi o prima di tornare nei luoghi di lavoro. Dove il lavoro a distanza non è possibile, i datori di lavoro devono intervenire predisporre misure che consentano un rientro sicuro al lavoro”. Ecco, ci mancava l’auto-quarantena.

“Stati membri devono partire con i vaccini appena saranno disponibili”

“Come ogni altra cosa quest’anno, le festività di fine anno saranno diverse – avverte la Kyriakides -. Non possiamo mettere a repentaglio gli sforzi compiuti da tutti noi nelle ultime settimane e mesi. Quest’anno, salvare vite umane deve arrivare prima delle celebrazioni. Ma con i vaccini all’orizzonte, c’è anche speranza. Tutti gli Stati membri devono ora essere pronti ad avviare campagne di vaccinazione e lanciare vaccini il più rapidamente possibile una volta che un vaccino sicuro ed efficace sarà disponibile”.

La Ue non vuole “cancellare il Natale ma renderlo più sicuro”

In Europa ogni 17 secondi una persona perde la vita a causa del Covid. La situazione potrebbe stabilizzarsi, ma resta delicata. Non vogliamo cancellare il Natale ma renderlo più sicuro“, conclude non senza una massiccia dose di allarmismo il commissario alla Salute. Speriamo dunque che i decreti di Conte non recepiscano pedissequamente le indicazioni Ue su come festeggiare il Natale.

Adolfo Spezzaferro

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3 comments

fabio crociato 2 Dicembre 2020 - 9:12

Il Natale peggiore è quello imposto da anni di consumismo!! E da chi persevera su questa strada dannata.

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Franz 3 Dicembre 2020 - 5:47

Questi devono essere processati in una seconda Norimberga sono dei criminali !!!

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fabio crociato 3 Dicembre 2020 - 9:21

Hanno ancora il coraggio di chiamarle feste… Contraddizione non da poco.
(Certamente il S.Natale non è un sacrificio, ma nemmeno una festa… specialmente per come la intendono lor signori).
Materialismo e relativismo davvero devastanti!

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