Roma, 13 apr – Librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per bambini e neonati. Sono queste le attività commerciali – a cui si aggiungono una serie di attività produttive – che riapriranno da domani, martedì 14 aprile, in base a quanto stabilito dal Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte il 10 aprile (e consultabile qui). Per la cosiddetta “fase 2” bisognerà aspettare fino al 4 maggio, fino ad allora restano in vigore le restrizioni sugli spostamenti e la serrata generale per contenere i contagi di coronavirus. Tutti a casa quindi e (quasi) tutto chiuso ancora per tre settimane.
Le attività produttive che possono ripartire
In tal senso, l’esecutivo Conte ha deciso di ampliare anche la lista delle attività produttive consentite, aggiungendo l’uso delle aree forestali e la silvicoltura; la fabbricazione dei computer; la cura e la manutenzione del paesaggio; le opere idrauliche, il commercio all’ingrosso di carta e cartone.
Ok alle spedizioni per la merce in giacenza
Per le aziende che non possono lavorare è ora consentita “la spedizione della merce in giacenza, l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione” e con comunicazione al prefetto si può spedire oppure accettare la ricezione in magazzino di beni e forniture.
Le regole per i negozi che riapriranno
Librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per bambini e neonati dovranno rispettare queste regole: distanziamento; pulizia due volte al giorno; areazione naturale e ricambio d’aria; disponibilità e accessibilità ai sistemi per la disinfezione delle mani accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento; mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque dove non si può garantire il distanziamento; uso dei guanti “usa e getta” nelle attività di acquisto di alimenti e bevande. Gli accessi andranno scaglionati secondo le seguenti modalità: ampliamenti delle fasce orarie; per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori; per locali di dimensioni superiori l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando dove possibile, i percorsi di entrata e di uscita. Per garantire il distanziamento dei clienti in attesa all’esterno degli esercizi commerciali dovranno essere visibili in modo chiaro le indicazioni sulle regole da rispettare.
Le misure igienico-sanitarie
Nel decreto del 10 aprile sono rinnovate e ampliate le misure igienico-sanitarie: lavarsi spesso le mani (in tutti i locali pubblici, a partire da farmacie e supermercati, dovranno esserci soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani); evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; evitare abbracci e strette di mano; mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro; praticare l’igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie); evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva; non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce; non prendere farmaci antivirali e antibiotici se non prescritti dal medico; pulire e disinfettare le superfici.
Le eccezioni, Regione per Regione
A livello regionale ci sono molte eccezioni rispetto a quanto disposto da Palazzo Chigi. In Lombardia e Piemonte non sarà consentita la riapertura di librerie e cartolerie. In Lombardia, è stato invece consentito “con le consuete regole relative a igiene e distanziamento, i negozi per la vendita di articoli per neonati e bambini”, ed è stata confermata “la chiusura degli alberghi (con le eccezioni già in vigore), degli studi professionali (che proseguono l’attività in smart working, salvo eccezioni per particolari scadenze) dei mercati all’aperto e tutte le attività non essenziali”. In Emilia-Romagna, nelle province Piacenza e Rimini, “restano sospese le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri, di vestiti per bambini e neonati”. In Campania cartolerie e librerie non riapriranno martedì ma resteranno chiuse fino al 3 maggio: lo stabilisce un’ordinanza dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, il quale ricorda che “risultano diffusi sul territorio nuovi e diversi cluster familiari e locali, presumibilmente originati dalla inosservanza delle misure di distanziamento sociale prescritte, che destano notevoli preoccupazioni”. Per quanto riguarda i negozi di abbigliamento per bambini e neonati, De Luca stabilisce che in Campania potranno aprire soltanto due mattine a settimana, il martedì e il venerdì con orario 8:00-14:00. Nella settimana del 1 maggio 2020, l’apertura è consentita nelle mattinate del martedì e del giovedì, sempre dalle 8 alle 14. Capitolo a parte, il Veneto, che adotta una serie di misure in controtendenza.
Adolfo Spezzaferro
1 commento
Ma per uscire di casa ed andare in cartolibreria devo compilare l’autodichiarazione corredata dell’elenco dettagliato degli acquisti e dell’orario di permanenza fuori casa o posso uscire liberamente ?