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Nessun rispetto neanche per il morti: l'Anpi si scaglia contro i fiori a Piazzale Loreto

by La Redazione
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Milano, 1 mag – A pochi giorni da un 25 aprile che ha mostrato, per l’ennesima volta, la natura divisiva di una ricorrenza sempre più – visti i numeri in continuo calo dei presenti alle manifestazioni – per pochi intimi, l’Anpi tenta il colpo di coda per dimostrare ancora di esistere. E quale miglior scusa, per i custodi del più bigotto moralismo storico, che non prendersela con una commemorazione in ricordo dei caduti?
Succede a Milano dove lo scorso 29 aprile è stata onorata, alla presenza di oltre 2mila persone, la memoria di Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani. La giornata prevedeva anche la deposizione di una corona di fiori al Campo X del Cimitero Maggiore di Musocco, dove sono sepolti i resti dei caduti della Repubblica Sociale Italiana. La Questura si è però messa di traverso, facendo trovare chiusi i cancelli di quella zona del cimitero. Da qui il cambio di programma: i fiori sono stato così deposti a Piazzale Loreto, luogo simbolo dei massacri partigiani a fine guerra.
Un gesto di pietas che ha fatto andare l’Anpi su tutte le furie. L’associazione parla, attingendo alla solita, frusta retorica, di “gravissima provocazione neofascista conclusasi con saluti romani che offende la memoria di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la libertà di tutti noi”, chiedendo allo stesso tempo che “alla identificazione e alle denunce per apologia del fascismo operate dalle forze dell’ordine seguano esemplari condanne da parte della magistratura”. L’Anpi forse dimentica che i tribunali in tal senso si sono già espressi, nello specifico con una pronuncia con cui la Cassazione ha messo la parola fine sull’annosa vicenda. Ma tentare di sostituirsi alle fonti del diritto, per un’associazione ormai fuori tempo massimo, rimane forse l’ultima spiaggia prima della fisiologica fine per superati limiti di età (e di decenza).

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Raffo 1 Maggio 2018 - 1:42

Rigurgiti comunisti , ultimi strascichi di una politica morta e sepolta dalla vera storia…….. Alle cazzate pseudo partigiane non credono più nemmeno i banchi delle aule delle scuole statali……. Meglio la morte che essere schiavi e sudditi di questa cloaca neocomunista che ha profondamente infettato la nostra amata patria. Auguri.

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Martino 1 Maggio 2018 - 2:43

Partigiani di merda forever.

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