Roma, 10 lug – Nuovo scontro nella maggioranza. La Lega lancia la pace fiscale bis, uno dei suoi cavalli di battaglia. Ma il Movimento 5 Stelle blocca subito tutto. “Con noi – sottolineano infatti fonti pentastellate – nessun condono passerà mai. Piuttosto bisogna intensificare la lotta, fino al carcere, contro i grandi evasori. Non è giusto che a pagare le tasse di chi ha evaso arricchendosi alle spalle del Paese siano famiglie e classe media. Bisogna lottare contro i grandi evasori”.
Bitonci: “Stiamo scrivendo la pace fiscale due”
A rilanciare la nuova edizione della rottamazione è il sottosegretario all’Economia, il leghista Massimo Bitonci. “Tutti i temi fiscali passano sul mio tavolo e su quello del viceministro Garavaglia. Il decreto fiscale dell’anno scorso ha avuto dei risultati assolutamente ottimi, con trentotto miliardi di cartelle lavorate, ventuno miliardi di incassi previsti e un milione e settecentomila contribuenti che hanno aderito alla pace fiscale. Anche per questo stiamo scrivendo la ‘pace fiscale due’ iniziando tutta una serie di elaborazioni”, ha annunciato a Sky Tg24 Economia indicando le possibili coperture per la prossima manovra.
Carroccio studia pure misure per l’emersione del contante
Anche l’emersione del contante è al centro degli studi in casa Lega, dopo il messaggio lanciato nei mesi scorsi da Salvini sulle ricchezze detenute nelle cassette di sicurezza. Il nuovo pacchetto leghista non si fermerebbe comunque a una riedizione di rottamazione e saldo e stralcio. Come spiega Bitonci ci sarebbero anche nuove norme per ridurre il contenzioso e un ampliamento alle imprese delle norme pensate per venire incontro ai contribuenti in difficoltà (si salda pagando il 16% il 20% o il 35% e si cancellano non solo sanzioni e interessi ma anche il debito originario).
Al vaglio azzeramento delle commissioni per piccole transazioni
In più, sempre nell’ottica di favorire l’emersione, potrebbero rientrare la Flat tax sui redditi incrementali e una spinta ai pagamenti tracciabili, ma senza inasprimento del tetto al contante. Si pensa piuttosto all’azzeramento delle commissioni per le piccole transazioni con bancomat e carte di credito sotto i 30 euro. Il tutto da inserire in un decreto fiscale collegato alla manovra, sempre che non arrivi l’input ad accelerare.
Adolfo Spezzaferro