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Pd e M5S: un abbraccio disperato in chiave anti-Lega

by Lorenzo Zuppini
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Roma, 16 lug – Di Battista furoreggia come al solito impartendo lezioni di moralità a destra e a manca. Adesso soprattutto a destra, essendo divenuto Salvini il suo bersaglio preferito per via dell’assai poco credibile Russiagate. Ha detto che la questione delle Ong è scesa al secondo posto per via della questione leghista, e che “Salvini il bugiardo è impegnato a mentire, la sua difesa sul caso Russia-Savoini è ridicola”. Ecco, se ne tornasse in Erasmus a cercare il nuovo progresso ecologico anziché fare il grillo parlante in una nazione che di grillini sta crepando. Eppoi chi è, cosa vuole, chi rappresenta per aizzare la folla con quel tono da capopopolo? Ma per quanto stia sulle scatole quel Dibba con l’aria stralunata ed evanescente, il punto è che il Movimento 5 stelle sta menando fendenti ai fianchi di Matteo Salvini per tentare di raggiungere uno dei due risultati possibili: indebolirlo e riportare i sondaggi a uno scarto che renda tra loro la partita ancora giocabile; mollare l’alleato leghista per tentare il rimpastone con un Partito Democratico che sembra esser sempre meno schifato dalla vicinanza coi grillini.

L’Europa è il contesto ove le prove di questa messinscena stanno avvenendo. David Sassoli, neopresidente del Parlamento Ue, ha un ruolo chiave in questo avvicinamento. Difatti promosse, assieme ai suoi colleghi del Pd, la candidatura a suo vice del deputato grillino Massimo Castaldo, il quale è riuscito ad aggiudicarsi la carica di vicepresidente al posto della leghista Mara Bizzotto. E non dimentichiamoci di Ursula von der Leyen, la candidata presidente della Commissione europea sostenuta sia dal Pd che dal M5s, la quale ha sciorinato alcune amenità contenute nel suo programma tra cui le frontiere umane (dunque non navali) di cui abbisogna l’Europa, il salario minimo e il programma green, ecofriendly che ha intenzione di presentare all’Unione europea. Roba da far vomitare per la quantità ingombrante di buoni sentimenti presente.

All’assemblea nazionale del Pd, il solito Sassoli se ne è uscito con delle affermazioni che, se non erano rivolte ai clandestini di cui vorrebbe riempire le nostre città, non possono che essere rivolte ai compagni a 5 stelle. Ha detto che, essendo forti della propria identità, “perché dovremmo avere paura ad incrociare storie diverse, temperamenti molto lontani dai nostri, gente che ci ha criticato, interessi che non ci appartengono?”. Eppoi l’aforisma da adolescente illetterato a conclusione del monologo: “Non dobbiamo chiedere da dove viene, ma dove vuole andare”. Ecco, ‘sta roba riguarda o gli immigrati in procinto di sbarcare, o i grillini che, allo stesso modo, sono alla disperata ricerca di un porto dove attraccare visto lo stato pietoso della loro nave. Imbarcano acqua e non voti.

Paura del voto

Le elezioni anticipate convengono a tutti tranne a chi naviga nelle acque maleodoranti dell’insipienza. Pd e 5 stelle, se votassimo tra settembre e ottobre, ipotesi piuttosto irreale visti i tempi, incasserebbero una legnata elettorale tale da rimanere storditi per parecchio tempo. Salvini farebbe entrare molti parlamentari in più e si giocherebbe con disinvoltura l’elezione del Presidente della Repubblica nel 2022. E se il voto venisse rimandato e la legge sul ridimensionamento del numero dei parlamenti voluta dal Movimento 5 stelle venisse approvata, questi ultimi si troverebbero azzoppati da un provvedimento da loro stessi partorito sulla scia della demagogia dei costi della casta e degli scontrini. Nessun grillino, con questi chiari di luna, ha voglia né interesse ad andare al voto: le sedie rosse, quelle sedie rosse, sono tremendamente comode checché ne dica Grillo.

Attacco alla Lega?

Adesso un paio di riflessioni sul famoso scandalo che sta investendo la Lega. Gian Micalessin, sul Giornale di oggi, riporta alcuni dati fondamentali per la comprensione dell’evento in atto. Il 18 ottobre 2018 avviene l’incontro incriminato tra Savoini e i suoi interlocutori russi. Il giornalista de L’Espresso Giovanni Tizian si fa trovare nella hall dell’hotel dove avverrà l’incontro e in questo modo narrerà, su L’Espresso del 24 febbraio, tutte le mosse di Savoini e di Salvini giunto anch’egli a Mosca. L’aspetto comico della vicenda riguarda la capacità di Tizian e del suo collega Vergine di ricostruire passo dopo passo i colloqui di Savoini coi suoi interlocutori senza disporre della intercettazione divulgata da BuzzFeed ma, in realtà, come se l’avessero avuta sottomano sin dall’inizio. È difatti improbabile che i due siano riusciti a tallonare i soggetti interessati così da carpire le informazioni desiderate. E allora com’è possibile che abbiano riportato nella loro inchiesta i passaggi della intercettazione divulgata l’11 luglio dal sito americano?

L’ipotesi più plausibile è che questa intercettazione ambientale fosse già nelle loro mani ma che, come suggerisce Micalessin, non sia bastata la sua trascrizione in una inchiesta giornalistica per far alzare il polverone desiderato. E dunque oggi, cioè l’11 luglio, ne è avvenuta la divulgazione. Intercettazione, è bene ricordarlo, acquisita da inquirenti inviati a Mosca senza alcun mandato della magistratura. Qualcuno ha confezionato questa polpetta avvelenata, che non è stata fiutata dai diretti interessati, e l’ha suddivisa in piccoli bocconi così da garantire il più ampio effetto possibile. Più che un’inchiesta giornalistica, questo sembra un attacco al primo partito italiano che non ne vuol sentire di scendere nei sondaggi. Coi soliti politologici che sguazzano amabilmente in questo mare di merda.

Lorenzo Zuppini

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4 comments

Bracco 16 Luglio 2019 - 5:40

Ci credo poco.
Il m5s odia il piddi.

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Cesare 16 Luglio 2019 - 11:05

Forse l’m5s alle europee ha perso molti dei voti di quelli di centrodestra mentre ha mantenuto i voti dei sinistri; è forse per questo che non pensano di perdere ulteriormente voti alleandosi con il pd.L’unico aspetto positivo è che se governeranno con il pd dopo aver massacrato ancora gli italiani già alla fame e fatto invadere ancor piu’ il paese da clandestini palestrati fortunatamente spariranno!!
Certo sarebbe un dramma per la società privata casaleggio associati che da ogni parlamentare m5s pagato con i soldi nostri prende una bella cifra ogni mese; avrà le entrate azzerate e forse sparirà anche lei!!!

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Bracco 18 Luglio 2019 - 10:07

Il mio commento era ironico.
Mai votati.
Simpatie potevo avercele all’inizio,ma da quando Grillo andava dicendo che il M5S serviva a contenere il malcontento o ad arginare i c.d. “estremismi” ho cominciato ad avere sospetti.
Al M5s sembra li metta in imbarazzo una forza politica di destra,sembrano come quei bigotti che si ritrovano ad avere un amico debosciato.
Non mi sono mai pentito di aver votato CP.

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Cesare 16 Luglio 2019 - 10:55

I m5s sono sicuramente già d’accordo con il pd, visti i continui attacchi a Salvini, per fare un governo del presidente senza andare al voto che ci massacri di ancor maggiori tasse per arricchire ancora di piu’ le oligarchie occulte straniere che si sono comperate il paese a prezzi di svendita, banche ex pubbliche e bankitalia comprese.Solo la finanza privata in mano ai plutocrati, BCE compresa, ha il potere legale di creare denaro a costo zero ed esentasse mentre allo stato non glielo permettono altrimenti la loro enorme rendita da usura finirebbe e i popoli avrebbero una crescita economica che gli porterebbe a non dover svendere beni pubblici.
L’unico problema del m5s è che non vogliono far sembrare che siano loro a voler far cadere il governo altrimenti verrebbero penalizzati elettoralmente quindi provocano continuamente Salvini sperando che lui stacchi la spina

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