Un gruppo di ricercatori, a cui hanno partecipato anche membri del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), di Regno Unito, Danimarca e Spagna, guidato da Alessandro Baraldi, docente di Fisica della Materia dell’Università di Trieste e responsabile del Laboratorio di Scienze delle Superfici del centro Elettra Sincrotrone Trieste, hanno sviluppato una tecnica che permette di sfruttare appieno tutte le proprietà del grafene nelle applicazioni informatiche.
Il grafene è un materiale costituito da uno strato monoatomico di carbonio (quindi ha lo spessore di un atomo n.d.a) caratterizzato da elevate capacità conduttive una grande resistenza ed una discreta flessibilità. Gli scienziati che scoprirono questo materiale, Andre Geim e Konstantin Novoselov dell’Università di Manchester, vinsero il Premio Nobel per la scienza nel 2010 ma dovettero utilizzare uno strato biatomico a causa di alcuni problemi tecnologici. Grazie al team di scienziati italiano ora questo limite può considerarsi superato.
“Siamo orgogliosi di avere aggiunto un nuovo piccolo tassello al complicato puzzle che, quando completo, consentirà di passare dall’era del silicio all’era del grafene” ha commentato Baraldi descrivendo l’importante risultato conseguito che permetterà di rivoluzionare la tecnologia informatica.
Cesare Dragandana